Il Bunga Bunga diventa un videogame per iPhone
Un’idea simpatica quanto bizzarra, immortalare uno dei temi più discussi del folklore nazionalpopolare di questi tempi, il Bunga Bunga, in un videogame. Il mercato del mobile advertising è in crescita e i giochi sui dispositivi elettronici attraggono sempre molti utenti, si sa. E' stato lanciato un videogame chiamato “Angry Bunga” in cui troviamo il premier Silvio Berlusconi che per attrarre escort e papi-girl deve sfidare i suoi acerrimi nemici di sempre cioè i magistrati lanciando loro banane e sacchi d’immondizia.
Lo sfondo del gioco è il golfo di Napoli e il vesuvio, luoghi tristemente sotto i riflettori delle cronache in questi giorni per gravi problemi legati allo smaltimento dei rifiuti, e l’audio iniziale comincia con un inconfondibile “Mi consenta” che introduce al gioco. Angry Bunga è un’applicazione scaricabile da iTunes store, pagando soli 79 centesimi di euro, e vede il malcapitato presidente aggirarsi tra cumuli di immondizia e sacchi pieni di soldi, lanciando banane e sexymele alle odiate toghe rosse e salvando ragazze indecise e pronte a tutto, vestite naturalmente da veline. Ci sono quindici missioni da compiere, tra cui anche “Spaccanapoli”, in una associazione inerente alla realtà di oggi.
L’idea, in quest’era di diffusione di tablet, iPad, smartphones e connessioni wireless, è piaciuta molto agli utenti, in soli 6 giorni dal lancio l’applicazione ha ricevuto 17 mila visite. Lo sviluppatore ha già pronta un’altra idea, “Happy Bunga”, che consente di mettere la foto dei propri cari con dietro il premier che fa il gesto delle corna, come ritraeva una foto che ha fatto il giro del mondo, in un famoso meeting internazionale.
La recensione della app recita “Usa tutte le armi a disposizione di un vero leader politico, e con i nuovi livelli in arrivo potrai conquistare il trono della repubblica delle banane!”, citando un famoso film di Woody Allen. Speriamo che il Bunga Bunga diventi un simpatico passaparola del costume nazionale, ispirando iniziative quali videogames o barzellette, e che sia ridato senso civico e dignità alla politica nazionale in Italia, anche per non continuare a fare cattive figure nel mondo.