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Il CEO di Activision Blizzard era al corrente “da anni” delle molestie sessuali nell’azienda

Le accuse nei confronti di Activision Blizzard si fanno più pesanti. L’ultimo report del The Wall Street Journal sostiene che Kotick sapesse tutto sulla cultura tossica della sua azienda.
A cura di Marco Paretti
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La situazione di Activision Blizzard non accenna a migliorare, ma, anzi, le accuse verso il colosso dei videogiochi diventano sempre più pesanti. L'ultima arriva dal The Wall Street Journal, che riporta come il CEO Bobby Kotick sarebbe stato a conoscenza dei problemi di natura sessuale e di molestie verso le dipendenti per anni e avrebbe mentito su questo aspetto, affermando di non aver mai saputo nulla. Il rapporto della testata americana, invece, sostiene che Kotick non solo sapesse tutto sulla cultura tossica della sua azienda, ma che sia stato anche protagonista di alcuni di questi casi.

Il CEO di Activision Blizzard, si legge nell'articolo, era al corrente di diverse accuse di molestie e cattiva condotta da parte dei suoi dipendenti verso le colleghe donne, con casi che spaziavano dalla molestia sessuale allo stupro. Lo stesso CEO sarebbe stato al centro di un caso di molestia verso una sua assistente, un caso che avrebbe coinvolto anche una minaccia di morte e che sarebbe stato risolto fuori dal tribunale. Problematiche purtroppo non nuove per l'azienda, da mesi sotto ai riflettori proprio per l'ambiente tossico che alcuni dipendenti hanno denunciato e che, nonostante le promesse di Kotick, non sembra migliorare. D'altronde lo dimostra il caso di Jennifer Oneal, la prima donna ad aver assunto il ruolo di co-presidente dell'azienda che in poche settimane ha lasciato la posizione. Non un bel segnale per la società.

Ad oggi si registrano già di 500 denunce da parte di dipendenti attuali e passati contro Activision, con accuse che spaziano dalle molestie all'aggressione sessuale, passando per bullismo, disparità salariali e discriminazione. Activision ha già definito il report del The Wall Street Journal come ingannevole e che resta "confidente nella leadership di Bobby Kotick". Non la pensano allo stesso modo i dipendenti, che nelle ultime ore hanno annunciato scioperi per chiedere le dimissioni del CEO. "Abbiamo una politica di tolleranza zero" hanno spiegato i manifestanti. "Non saremo silenziati fino a quando Bobby Kotick non sarà sostituito come CEO e continueremo a chiedere una revisione dell'azienda da parte di una fonte scelta da noi".

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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