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Il cofondatore di Android ha nascosto il patrimonio alla moglie: aveva un giro di amanti a pagamento

L’ex moglie del creatore di Android lo accusa di averle tenuto nascosta una cospicua parte dei suoi averi durante la redazione del loro accordo prematrimoniale. Il raggiro sarebbe avvenuto con la complicità dell’avvocato di lei, che in realtà aveva già assistito Rubin in una precedente causa di divorzio.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Non sono ancora finiti i guai per Andy Rubin, creatore di Android ed ex dipendente Google finito sotto i riflettori pochi mesi fa per aver molestato una dipendente di rango inferiore quando era in forze alla casa di Mountain View. In queste ore è infatti emersa la notizia di una denuncia da parte della ex moglie Rie Hirabaru, che contesta all'imprenditore e sviluppatore di averla raggirata con un accordo prematrimoniale ingannevole, nel quale le sarebbe stata tenuta nascosta una parte cospicua degli averi dell'ex coniuge. A dare notizia del procedimento aperto è stato Buzzfeed News, che ha messo le mani su alcuni dei documenti relativi alla denuncia.

Secondo le carte l'accordo sarebbe stato fatto siglare da Rubin alla ex moglie solo poche settimane prima del giorno programmato per la nascita del loro figlio primogenito, e a pochi giorni dal matrimonio stesso. Ad assisterla nella firma sarebbe stato inoltre un avvocato che aveva già assistito Rubin in una precedente causa di divorzio — fatto che non sarebbe stato comunicato all'ex moglie. Dall'accordo sarebbe stato infine cancellato ogni riferimento ai proventi indiretti ottenuti da Rubin dall'acquisizione da parte di Microsoft di Danger, produttore di smartphone fondato dall'imprenditore prima di lanciarsi in Android.

Tra le altre accuse lanciate da Rie Hirabaru Rubin c'è quella di aver mantenuto relazioni a pagamento con una serie di amanti in condivisione con altri uomini e di aver messo in piedi con una di esse un vero e proprio giro organizzato; di aver prelevato denaro dal conto corrente in comune per l'organizzazione degli incontri, e infine di aver direttamente depositato gli ultimi assegni inviati dall'ex datore di lavoro Google (90 milioni di dollari di buonuscita nonostante lo scandalo che l'ha riguardato) in un conto separato e nascosto al fine specifico di continuare con i pagamenti senza lasciare traccia.

L'obbiettivo, almeno in sede legale, è quello di ottenere l'annullamento dell'accordo, ma la vicenda è tutt'ora in corso e quelle elencate per il momento sono solo accuse delle quali un giudice dovrà verificare l'autenticità. Nel frattempo gli avvocati di Rubin si sono affrettati a rispedire al mittente — in una dichiarazione a The Verge — le affermazioni di Hibaru, liquidando la vicenda a una disputa di tipo economico.

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