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Il contratto di Tim Cook con Apple scade a fine 2021: cosa succede dopo

Il numero uno di Apple è al secondo posto dei CEO più pagati del mondo, superato solamente dal numero uno di Tesla, Elon Musk. Il merito è delle specifiche di un contratto che però scade alla fine del 2021, lasciando Tim Cook potenzialmente libero di lasciare l’azienda che ha contribuito a riplasmare.
A cura di Redazione Tech
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Il numero uno di Apple, Tim Cook, è ufficialmente uno dei dirigenti d'azienda più pagato del mondo — almeno secondo una recente classifica pubblicata in questi giorni da Forbes. Tra tutti i CEO, Cook si posiziona infatti al secondo posto alle spalle solamente di Elon Musk, grazie a un compenso che per quest'anno ammonta a oltre 133 milioni di dollari. In questa occasione la testata ha fatto però notare un dato interessante: nella composizione degli emolumenti riconosciuti a Tim Cook, la parte del leone la fanno 122 milioni di dollari che fanno parte di un pacchetto di azioni promesse a Cook nel 2011 come parte del contratto per la direzione dell'azienda che sarà sciolto a fine 2021.

Tim Cook è diventato definitivamente CEO di Apple a metà 2011, sostituendo il cofondatore Steve Jobs che in seguito alla recrudescenza della sua malattia si era dimesso rimanendo però nel consiglio di amministrazione. Del contratto che ha visto Cook diventare il numero uno di Apple facevano parte anche un milione di azioni Apple, che hanno vincolato il neo amministratore delegato al suo ruolo fino a fine 2021. Negli ultimi 9 anni il valore delle azioni Apple del resto non ha fatto che crescere: se ai tempi del cambio delle guardia un'azione della casa di Cupertino valeva meno di 50 dollari, adesso si appresta a toccare quota 400. La porzione del compenso annuale di Cook riconducibile a questo aspetto del contratto insomma frutta oggi al CEO quasi otto volte quel che poteva valere al momento della firma.

Il 2021 però è dietro l'angolo, e sulla carta sarà l'ultimo anno di Tim Cook alla guida di Apple. Questo almeno è quel che prevede il contratto sottoscritto nel 2011, anche se è difficile che l'amministratore delegato lasci il suo ruolo. Da una parte infatti gli investitori hanno avuto prova del fatto che quello scelto da Jobs fosse l'uomo giusto per assumere la guida dell'azienda. D'altro canto è difficile che il CEO abbia intenzione di mollare proprio dopo essere riuscito far proseguire Apple nel solco tracciato dal fondatore pur affrancandosi dalla sua eredità.

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