Il Freedom of Information Act diventa legge anche in Italia
Il Consiglio dei Ministri di ieri ha approvato il Ddl che istituisce anche in Italia il Freedom of Information Act, la legge che prevede l'accesso per tutti i cittadini alle informazioni relative alla Pubblica Amministrazione. Dopo diversi rinvii, andati avanti in modo altalenante negli ultimi dieci anni, il governo ha deciso di accelerare sull'approvazione del "Decreto sulla Trasparenza", affidando il coordinamento formale del testo al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti.
Al momento non si conosce molto del testo relativo al FOIA, l'acronimo che spesso viene usato per riferirsi proprio al Freedom of Information Act, anche se, secondo quello che è trapelato fino ad ora, dovrebbe aver recepito le indicazioni delle Commissioni di Camera e Senato, sul silenzio diniego e sull'assenza dei costi a carico dei cittadini per l'invio in forma digitale dei documenti. Inoltre, dovrebbero anche essere state chiarite le eccezioni sollevate dal garante della privacy sul possibile contrasto con il nuovo regolamento europeo sulla protezione dei dati personali.
Appena il testo del decreto è stato approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, il sottosegretario alla Pubblica Amministrazione, Angelo Rughetti, ha così twittato:
La legge approvata ieri, secondo i ben informati, ma soprattutto il sottosegretario Rughetti, di fatto cambia lo scenario del modo in cui i cittadini possono accedere alle informazioni. Se prima bisognava dimostrare un interesse concreto, la nuova legge sulla trasparenza introduce il diritto a conoscere atti e informazioni come la regola e la mancata diffusione dei provvedimenti diventa l’eccezione motivata dalla tutela di interessi precisi, ossia dal segreto di Stato alla privacy passando per le tutele commerciali. Dovrebbero essere state affrontate anche le tematiche che riguardano la privacy ed eventuale contrasto con il nuovo regolamento sulla privacy europeo approvato di recente.
La nuova legge che introduce il FOIA è certamente anche frutto della campagna portata avanti in questi anni dal Foia4Italy, il gruppo di 30 associazioni che sotto questa sigla si sono raccolte per fa approdare anche in Italia una legge che garantisse la trasparenza e l'accesso alle informazioni per tutti i cittadini. Abbiamo raggiunto Ernesto Bellisario, avvocato esperto in diritto delle tecnologie e innovazione nella PA, tra i promotori del Foia4Italy, per un parere, ponendo l'accento proprio sulla partecipazione e sul risultato ottenuto: "Non essendo ancora stato pubblicato il testo, non potrei dare giudizi nel merito. Per il momento, non essendo ancora stato pubblicato il testo definitivo, ci asteniamo da ogni commento nel merito, ma è un piacere constatare come l'unione delle forze da parte della società civile sia capace di produrre risultati eccezionali come questo".
La nuova legge prevederà un accesso gratuito a tutti i documenti anche in formato digitale, il cittadino dovrà poi sostenere il pagamento della eventuale riproduzione dei documenti su supporto fisico, vale a dire CD, DVD o chiavetta USB.
Il punto della legge che appare ancora poco chiaro riguarda l'obbligo per le autorità di motivare l'eventuale diniego nel rilascio dei documenti al cittadino. Adesso la motivazione dovrà essere motivata, ma manca l'aspetto sanzionatorio nel caso in cui le autorità di rifiutassero di rispondere alle richieste del cittadino.
Il decreto sulla trasparenza renderà "strutturale" il sito Soldi Pubblici attraverso il quale sarà possibile monitorare le spese effettuate dagli enti locali: il cittadino avrà la possibilità di scaricare dal sito i dati di proprio interesse.
Questo al momento quello che è dato sapere sulla nuova legge che introduce in Italia il FOIA, ma vedremo, una volta che il testo sarà reso pubblico, quale sarà il testo approvato definitivamente.