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Il materiale rivoluzionario che si illumina con l’elettricità

Un nuovo materiale dinamico che risponde agli stimoli esterni, generando luce bianca al passaggio dell’elettricità. È l’obiettivo raggiunto dai ricercatori della Nagoya University, in Giappone.
A cura di Marco Paretti
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Un nuovo materiale dinamico che risponde agli stimoli esterni, generando luce bianca al passaggio dell'elettricità. È l'obiettivo raggiunto dai ricercatori della Nagoya University, in Giappone: si tratta del primo materiale a mostrare questo particolare comportamento, elemento che potrebbe portare alla realizzazione di una nuova serie di materiali dinamici le cui applicazioni potrebbero spaziare dai sistemi di memoria alla realizzazione di muscoli artificiali, fino ai minuscoli dispositivi che rilasciano farmaci all'interno del corpo.

Lo studio è stato pubblicato all'interno della rivista Angewandte Chemie International Edition, dove viene spiegato che i materiali dinamici sono in grado di modificare le loro caratteristiche in risposta a stimoli  come elettricità, calore e pressione. Il rivoluzionario metodo utilizzato dal team giapponese è in realtà semplice: sono stati mescolati dei minuscoli anelli di carbonio con lo iodio, generando un composto che è stato in seguito lasciato ad asciugare. Le analisi hanno confermato che le molecole di iodio si inseriscono spontaneamente all'interno degli anelli di carbonio allineati, formando una specie di lungo tubo.

La luminescenza di colore bianco generata da questo materiale quando attraversato dall'elettricità è un fenomeno molto raro per una composizione così semplice, perché solitamente la luce bianca si ottiene solo mescolando molti elementi diversi di vari colori. I ricercatori hanno invece scoperto che la risposta alla stimolazione elettrica dipende dalla larghezza dei pori degli anelli di carbonio e dal fatto che gli atomi di iodio all'interno si uniscono in una catena al passaggio della corrente, permettendo al materiale di condurre l'elettricità. "Capire da dove veniva la proprietà di conduzione è stata la parte più difficile" ha spiegato Noriaki Ozaki, uno dei ricercatori. "Per realizzare il materiale abbiamo impiegato solo tre mesi ma ci è voluto un anno per scoprire l'origine delle sue caratteristiche".

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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