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Covid 19

Il Mobile World Congress è stato annullato a causa del coronavirus

Uno degli eventi più importanti del settore tecnologico era atteso per la fine del mese ma è stato annullato a causa dei timori connessi alla diffusione del coronavirus. Vi si sarebbero dovuti incontrare produttori e operatori della telefonia e dell’alta tecnologia provenienti da tutto il mondo, insieme alla stampa di decine di Paesi.
A cura di Lorenzo Longhitano
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La diffusione del coronavirus e i timori più o meno giustificati che circondano l'epidemia stanno già avendo un impatto considerevole sull'economia cinese e, di conseguenza di tutto il mondo. L'ultima conseguenza di questo effetto domino coinvolge il settore tecnologico, risale a queste ore e non è di poco conto: in seguito al ritirarsi di molte delle aziende coinvolte è stato infatti appena annullato il Mobile World Congress – una delle più importanti fiere del settore che si tiene ogni anno a Barcellona e che quest'anno si sarebbe dovuto svolgere alla fine del mese di febbraio.

Le prime defezioni già negli scorsi giorni

Ad annunciarlo è stata la GSMA, il consorzio che si occupa dell'organizzazione dell'evento, anche se la notizia era nell'aria già da tempo. Già diversi giorni fa le prime aziende partecipanti avevano iniziato ad annunciare che non avrebbero preso parte all'evento per minimizzare i rischi di diffusione del contagio: la prima era stata la coreana LG, ma successivamente le sono seguiti altri colossi del settore, da Ericsson ad Asus, passando per Amazon, HP, Vodafone e Nokia; anche molti dei grandi nomi che avevano deciso di partecipare avevano comunque comunicato che lo avrebbero fatto in capacità ridotta.

Una decisione obbligata

Lo stillicidio di defezioni ha messo in forse la fattibilità dell'evento, e in quest'ultima settimana le voci di un suo possibile annullamento si sono rincorse tanto da costringere la GSMA a diffondere una nota nella quale comunicava che presto avrebbe preso una decisione al riguardo. La decisione è poi arrivata in queste ore, quando il numero uno dell'associazione, John Hoffmann, ha spiegato che le preoccupazioni globali riguardanti l'epidemia, i conseguenti problemi logistici relativi agli spostamenti e "altre circostanze" hanno reso impossibile dare il via all'evento.

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