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Il progetto di navigazione anonima Tor sciopera per 24 ore

A seguito delle indagini in cui è coinvolto il frontman Appelbaum, alcuni operatori della rete Tor stanno organizzando uno sciopero di protesta per la giornata del 1 settembre.
A cura di Daniele Gambetta
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Tor è un progetto che consente agli utenti di navigare su Internet anonimamente, permettendo a tanti attivisti per i diritti umani e civili di potersi esprimere e diffondere informazioni anche in circostanze difficili come dittature o periodi di forte censura. A inizio giugno, tramite un comunicato sul sito ufficiale, Tor Project ha annunciato la decisione del frontman Jacob Appelbaum di abbandonare il progetto, a causa di problemi legali legati alla sua vita privata. Appelbaum infatti si sarebbe allontanato dall'incarico a seguito di varie denunce di molestie sessuali compiute anche durante il lavoro .

Alcuni lavoratori del progetto stanno organizzando uno "sciopero generale di Tor" per la giornata del primo settembre, contrariati dai metodi con i quali è stata condotta l'indagine nei confronti di Appelbaum. Oltre a ciò, gran parte del personale si è opposta all'assunzione da parte di Tor di un ex ufficiale della CIA. Il comunicato relativo allo sciopero è stato pubblicato su Pastebin il 22 agosto, accompagnato dall'hashtag #torstrike, e già sta facendo molto discutere, oltre che trovare consensi. Nel comunicato si trovano linee guida e consigli sia per gli utenti di Tor, ai quali si chiede di non usare la piattaforma nella giornata dello sciopero, sia ai lavoratori, invitati a partecipare attivamente interrompendo le loro funzioni. Inoltre si chiede a chiunque di diffondere materiale sulle ragioni dello sciopero usando l'hashtag #torstrike e di inviare lettere di protesta alla direzione di Tor Project.

"Tor non può ritenersi più affidabile dopo #jakegate/#torgate e l'assunzione di un ex-CIA" si legge nel comunicato, "la credibilità del progetto sta affondando mettendo a rischio delle persone. Speriamo che la ferita possa essere sanata e la fiducia riconquistata con un'azione di massa. Un breve blackout potrebbe creare danni nel breve termine, ma salvare Tor sul lungo periodo. Permetterebbe anche a voci dissidenti di essere ascoltate".

Non mancano le voci contarie allo sciopero. Come si legge nel passaggio citato, non si escludono infatti danni sul breve termine, anche se questi non vengono specificati. Tanti giornalisti e attivisti usano Tor perchè rischiano di essere uccisi o perseguitati per ciò che dicono. Bloccare la rete Tor, secondo alcuni, potrebbe portarli allo scoperto, senza le adeguate precauzioni. "Sono d'accordo con le ragioni per cui è stato chiamato #torstrike" spiega la giornalista e attivista hacker Marie Gutbub con un tweet, "ma per favore ricordate che così danneggerete la rete globale di @torproject". Ricordiamo infatti che la rete Tor funziona grazie a più di 6.000 nodi sparsi in tutti il mondo, di cui si servono ogni giorno due milioni e mezzo di utenti.

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