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“Il robot di Amazon ti spia dentro casa tua”: i documenti interni svelano i problemi di Astro

Motherboard ha ottenuto alcuni file in cui sono riportate le testimonianze di chi ha partecipato allo sviluppo dell’automa. Oltre alla fragilità strutturale, viene denunciato il problema relativo al riconoscimento facciale, con cui il dispositivo distingue i volti familiari da quelli sconosciuti.
A cura di Ivano Lettere
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Presentato nella giornata di ieri, 28 settembre, il nuovo robot partorito da Amazon sta già facendo discutere. Secondo alcuni documenti di cui è venuta in possesso MotherboardAstro, il nome assegnato all'automa, non meriterebbe la festosa accoglienza che tipicamente si riserva ai progetti avveniristici. A quanto pare, sarebbero due i motivi che destano preoccupazione: da una parte, la sua capacità di sorvegliare l'ambiente in cui opera, monitorando il comportamento di chicchessia e distinguendo in modo arbitrario le persone conosciute dagli estranei; dall'altra, le fallacie strutturali che, in alcuni casi, potrebbero anche indurlo al "suicidio" (cadendo per le scale, s'intende).

Sorvegliare gli sconosciuti

È composto semplicemente da un piccolo monitor (sul quale compaiono i suoi occhi) e due ruote che gli permettono di muoversi. Il video ufficiale di presentazione mette in evidenza alcune doti: riconoscere il volto di persone familiari, offrire lo schermo per le videochiamate e proporre le hit del momento per scatenarsi a ritmo di musica. Ma il valore aggiunto di Astro si nasconde nelle sue capacità di controllare la casa in cui è chiamato a lavorare. Grazie al software "Sentry" (che include le abilità di Alexa Guard), su cui si basa il suo potere investigativo, il robot da 999 dollari permette a chi lo compra di registrare il proprio volto, classificandolo come familiare. Detto questo, non appena "Vesta" (il nome in codice del robot utilizzato dai creatori) individua un soggetto sconosciuto, dà inizio a una serie di operazioni volte a capire chi sia, e a tal fine può anche pedinarlo per le stanze della casa.

L'inseguimento inizia o "quando la persona è identificata come sconosciuta o quando sono passati 30 secondi dall'inizio della procedura con la quale Astro identifica chi gli si para davanti", riporta uno dei file reperiti dai giornalisti di Vice. In ogni caso, l'unico modo per dissuaderlo dal tentativo di capire se il soggetto sconosciuto possa o meno essere pericoloso per i suoi padroni è disattivare la modalità "Sentry". Fino a quel momento, Astro potrà filmare e registrare tutto ciò che risulti sospettoso ai suoi occhi, caricando sul proprio database i contenuti che, in un secondo momento, potranno essere visualizzati.

Un essere difettoso

"Astro è terribile e quasi certamente si getterà giù da una rampa di scale quando se ne presenterà l'occasione. Il riconoscimento facciale è totalmente inaffidabile e ciò rende ridicola la promessa di una sicurezza domestica". Le parole appena riportate appartengono a una persona che ha lavorato al progetto, osservando di persona la fragilità di Astro, il cui "periscopio si è rotto su diversi dispositivi, bloccandosi nella posizione estesa o retratta, e non c'è modo di spedirlo ad Amazon quando questo accade". Secondo la fonte, "lo stanno facendo passare anche come un dispositivo di accessibilità, ma con la rottura dei periscopi e la possibilità che in qualsiasi momento si possa suicidare su una rampa di scale, è, al massimo, un'assurda sciocchezza e puro marketing e, nel peggiore dei casi, potenzialmente pericoloso per chiunque decidesse di fare affidamento su di esso per scopi di accessibilità".

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Un parere in linea con quello espresso da un'altra persona che ha partecipato alla creazione dell'automa. "Si rompono e quasi certamente cadranno dalle scale nelle sedi degli utenti del mondo reale. Inoltre è anche (a mio parere) un incubo per la privacy, e questo è un atto d'accusa nei confronti della nostra società, che commercia la privacy senza problemi con dispositivi come Vesta", ha dichiarato.

Gli obiettivi di Astro

A detta di chi lo ha presentato al pubblico, ciò che Astro può e deve fare è semplice: "Migliorerà la vita del cliente in un modo che l'elettronica di consumo tradizionale non può fare". Ma per adempiere a questo dovere il robot deve accumulare dati, abbastanza per interagire nel migliore dei modi con l'ambiente circostante. In un uno dei tanto documenti trapelati, si fa riferimento al fatto che l'obiettivo di Amazon è rendere Vesta un dispositivo intelligente, "consentendogli di avere alcune interazioni semplici ma magiche con le persone". Tuttavia ciò è possibile solo nella misura in cui Astro riesca a mappare completamente la casa di una persona. L'ipotesi degli sviluppatori è che il robot possa apprendere col tempo tutte le informazioni basilari, un periodo durante il quale dovrà capire il comportamento degli esseri umani: cosa fanno, dove vanno e quali sono i luoghi in cui amano riunirsi.

La risposta di Amazon

Queste asserzioni sulle prestazioni, sull’albero di trasmissione e sui sistemi di sicurezza di Astro sono totalmente inesatte. Astro ha superato test rigorosi sia sulla qualità sia sulla sicurezza, comprese decine di migliaia di ore di prova con partecipanti nella fase beta test. Questa fase comprende test completi sul sistema di sicurezza avanzato di Astro, che è progettato per evitare gli oggetti, rilevare le scale e fermare il dispositivo dove e quando necessario.

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