Il temporaneo ritorno di Steve Jobs al campus di Cupertino: è ancora lui il CEO
Dopo solo tre settimane di assenza per "motivi di salute", Steve Jobs fa rivedere il suo volto in quel di Cupertino. Lo riporta il Wall Street Journal, spalleggiato da TechCrunch, in un lungo articolo dedicato al coinvolgimento del CEO di Apple nelle attività delle compagnia. Sembra infatti che, come promesso nella lettera al Team attraverso cui il 17 gennaio scorso ha annunciato il suo momentaneo ritiro, Steve Jobs venga coinvolto di continuo nelle maggiori decisioni strategiche dell'azienda, e sembra anche che si sia recato personalmente a Cupertino non più di qualche giorno fa. Sono molti i collaboratori Apple che parlano di "tristezza diffusa" da quando Jobs ha dovuto lasciare le redini della compagnia, e forse era necessario riportare il "maestro" ai suoi adepti perché essi potessero riacquistare fiducia. Ma, stando ad altre fonti interne, la fiducia in Tim Cook sarebbe completa, totale. Anche per via degli ottimi risultati conquistati del COO di Apple durante l'ultima assenza per malattia di Jobs. Secondo queste fonti, il buon Steve era solito lavorare da casa anche prima del ritiro e, quindi, lo staff sarebbe perfettamente a suo agio con Cook alla guida delle operazioni quotidiane.
Secondo le indiscrezioni trapelate dall'interno della stessa Apple, però, Steve Jobs sarebbe attivamente coinvolto nello sviluppo della nuova iPad, attesa nel giro di un paio di mesi, e del nuovo iPhone, che dovrebbe vedere la luce entro la prossima estate. Vishal Gurbuxani, co-fondatore della Mobclix Inc, ha dichiarato che gli sviluppatori di app credono di poter rivedere Steve in tempo per il keynote del WWDC. Niente presentazione dell'iPad 2, quindi, ma un suo ritorno appare probabile per il prossimo giugno, in tempo per la presentazione dell'iPhone 5.
Ma al di là delle rosee speranze e dei desideri degli Apple fans, quel che certamente non si può non notare è che la notizia di questo parziale ritorno di Jobs arriva giusto un attimo dopo il crollo delle azioni della compagnia di Cupertino. Un crollo dovuto al diffondersi della notizia di un peggioramento delle condizioni di salute del CEO. Non sappiamo quanto queste due notizie siano interconnesse e se, forse, non è un po' ingenuo credere in toto all'attuale coinvolgimento di Steve Jobs nelle principali attività della compagnia. Il confine tra verità e propaganda è molto sottile e la situazione è eccezionalmente dedicata. Limitiamoci, quindi, a sperare per il meglio e a credere che Jobs stia abbastanza bene da poter essere ancora, minimamente coinvolto nelle decisioni strategiche di Apple. Il resto, lasciamolo fare allo spietato gossip finanziario che si sta accanendo su questa triste vicenda.