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Il tiktoker OpsVivian non ha mai chiesto di restituire i soldi ai suoi benefattori

Il tiktoker che ha conquistato centinaia di migliaia di fan raccontando di vivere in condizioni di malattia e indigenza aveva organizzato una raccolta fondi a suo nome, il cui importo sta venendo ora restituito ai donatori. L’iniziativa però non è partita da lui, ma dalla piattaforma di crowdfunding che ha utilizzato.
A cura di Lorenzo Longhitano
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In questi giorni il mondo di TikTok si sta riprendendo dalla vicenda di OpsVivian, l'utente della piattaforma che – dopo aver fatto credere per settimane a centinaia di migliaia di persone di vivere in condizioni di malattia e indigenza – ha dovuto ammettere che in realtà nel suo racconto non c'era nulla di vero. Come parte della finzione OpsVivian era arrivato a organizzare una raccolta fondi a suo nome nella quale aveva chiesto ai seguaci di inviargli del denaro: ora il ragazzo ha affermato che i soldi richiesti sono stati restituiti, ma a ben vedere l'operazione di storno non è partita da lui bensì dalla piattaforma di crowdfunding che ha scoperto come stavano le cose sul suo conto.

La svolta di OpsVivian

OpsVivian è un influencer di TikTok con circa mezzo milione di follower – molti dei quali sono rimasti convinti per settimane del fatto che il ragazzo fosse sommerso dalle difficoltà economiche. Negli ultimi giorni OpsVivian ha rivelato che i video pubblicati nel corso degli ultimi mesi facevano parte di un esperimento sociale, ma la confessione è arrivata a ridosso con le clip di altri utenti social che avevano iniziato a notare e sottolineare le inconguruenze nei racconti della sua situazione quotidiana. Nel recente colpo di scena il ragazzo ha rivelato di avere origini nobili e ha modificato completamente la natura dei video ospitati sul suo profilo – che ora raccontano il suo stile di vita agiato tra i commenti di chi è rimasto deluso dall'influencer e quelli di chi ha invece deciso di continuare a seguirlo ugualmente.

 

Com'è finita la raccolta fondi

Un aspetto della vicenda è rimasto poco chiaro: quello della campagna di raccolta fondi che il ragazzo aveva organizzato sulla piattaforma GoFundMe e attraverso la quale aveva raccolto denaro dai follower che lo credevano in crisi. Nella sua video confessione il ragazzo ha trattato l'argomento con una rassicurazione sbrigativa: "tranquilli, i soldi sono stati tutti stornati"; in un video successivo, ha pubblicato le notifiche delle email che descrivevano la restituzione dei fondi ricevuti dai singoli sostenitori. L'iniziativa di restituire il denaro a chi glielo aveva donato non è però partita da OpsVivian, ma dalla piattaforma di crowdfunding alla quale si era rivolto.

A Fanpage.it il gruppo ha raccontato di avere agito in autonomia sui fondi raccolti, restituendoli ai legittimi proprietari attraverso la sua garanzia standard attivata dopo le verifiche fatte sull'autore della campagna: "Per quel che ci risulta" – hanno affermato da GoFundMe – "Da OpsVivian non è arrivata nessuna richiesta di rimborso ai donatori".

 
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