Il valore dei Bitcoin sta crollando, ma forse non è colpa del coronavirus
Oltre ad aver già fatto migliaia di vittime in tutto il mondo, la pandemia di coronavirus sta avendo già da tempo effetti preoccupanti sulle economie di tutti i Paesi. Le borse affondano, i governi corrono ai ripari e perfino il Bitcoin potrebbe essere stato influenzato dall'evolversi della situazione. Da poco più di un mese a questa parte infatti la criptovaluta è protagonista di un crollo quasi verticale: il 13 marzo il valore di un Bitcoin è sceso a 3.800 dollari e in questi giorni, dopo una lieve ripresa, sta oscillando tra i 4.000 e i 5.000 senza alcuna garanzia di ritornare ai livelli di appena poche settimane fa. Le tempistiche coincidono con quelle della diffusione della pandemia, e molti analisti stanno effettivamente correlando i due fenomeni.
Era considerato un bene rifugio
In effetti nell'ultimo anno sembrava che il Bitcoin fosse fermamente intenzionato a recuperare del tutto, o quasi, il valore perduto nel corso del 2018: sul finire del 2019 un singolo Bitcoin è arrivato a valere più di 10.000 dollari, e soltanto a metà febbraio fa il suo valore toccava ancora punte di 9.440 dollari — più del doppio rispetto alla quotazione attuale. Il tutto è avvenuto seguendo dinamiche che hanno portato gli analisti a paragonare il Bitcoin — paradossalmente — a un bene rifugio: nel corso del 2019 il suo valore è infatti salito ogni qualvolta i mercati mostravano segnali di incertezza, comportandosi in modo simile al bene rifugio per eccellenza — l'oro.
Coronavirus o Plustoken?
Il problema è che la criptovaluta è anche estremamente volatile: gli ultimi anni della sua storia sono stati caratterizzati da aumenti vertiginosi del suo valore e da crolli altrettanto drammatici, e il suo comportamento di questi giorni lo sta dimostrando. Per questo gli analisti ancora non concordano su cosa possa aver spinto nel baratro la criptovaluta: per alcuni si tratta di un cortocircuito dovuto al panico mostrato in contemporanea da tutte le borse mondiali in relazione alla diffusione del coronavirus; per altri invece il crollo è la reazione alla truffa PlusToken, uno schema ponzi mascherato da criptovaluta che secondo alcuni osservatori starebbe provocando la vendita di ingenti quantità di Bitcoin proprio da parte degli stessi organizzatori.
È possibile infine che quanto sta avvenendo a Bitcoin sia in egual misura responsabilità di entrambi i fenomeni: da una parte la crisi delle borse globali spinge gli investitori a investire su beni rifugio; dall'altra l'instabilità della criptovaluta in queste settimane si sta rivelando un rischio più che un'opportunità.