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Il Walkman compie 41 anni, ecco come funzionava la musica analogica

Nato il 1 luglio del 1979, il Walkman di Sony ha appena compiuto 41 anni. Da allora ha cambiato per sempre il modo in cui ascoltiamo la musica, rendendo portatile e tascabile un formato che fino ad allora era disponibile solo a bordo di dispositivi più ingombranti: quello delle musicassette a nastro magnetico.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Un paio di auricolari nelle orecchie e la musica in tasca: oggi quella di uscire di casa accompagnati dalla propria personale colonna sonora è una possibilità che tutti danno per scontata, ma fino al 1 luglio 1979 non è mai stato così. Proprio ieri infatti ha compiuto 41 anni il Walkman, celebre gadget realizzato da Sony spremendo un lettore di audiocassette, un alimentatore a pile e un paio di uscite per cuffie da 3,5 millimetri all'intero di un dispositivo compatto e leggero che fosse possibile trasportare a passeggio senza ingombro.

Rivoluzione Walkman: musica portatile e personale

Il merito principale del Walkman fu proprio l'aver unito e compresso in un prodotto tascabile tecnologie già esistenti: le radio a transistor del resto — pur non permettendo di scegliere la musica da ascoltare — erano già sufficientemente piccole da poter essere portate in tasca e collegate a un paio di cuffie esterne, e anche i lettori di musicassette erano già in commercio in diversi formati. L'intuizione degli ingegneri Sony fu quella di sfruttare le dimensioni compatte delle musicassette e di progettare un dispositivo attorno a quel formato, che le vestisse come un involucro, risparmiando più spazio possibile.

Come funzionava

Per il resto il funzionamento delle musicassette era identico a quello dei prodotti già in commercio. In questi supporti il suono viene registrato sotto forma di segnale magnetico sopra un nastro che si avvolge e svolge tra due bobine chiuse in un contenitore di plastica — la cassetta. Al momento della riproduzione, il nastro viene svolto lentamente e messo a contatto con una testina di lettura attraverso un'apertura dell'involucro posta centralmente sul lato inferiore della cassetta; la testina è sensibile al segnale magnetico impresso sul nastro e al passaggio lo trasforma in un segnale elettrico che arriva poi agli altoparlanti o — nel caso del Walkman — all'uscita dedicata alle cuffie.

A casa lontani da casa

Il risultato raggiunto dagli ingegneri Sony miniaturizzando il tutto però era inedito. Fino ad allora la propria musica fuori casa la si poteva ascoltare solo in autoradio o con ingombranti stereo da portare a spalla o a maniglia — i cosiddetti boombox che stanno tornando di moda in questi anni e in altri formati — ma la musica che diffondevano questi dispositivi non era decisamente ad uso personale. Il Walkman e le sue decine di iterazioni successive invece si infilavano in tasca o si appendevano alla cintura dei pantaloni, per accompagnare i proprietari in cammino, in metropolitana o semplicemente seduti su una panchina, e permettere loro di rilassarsi, caricarsi, riflettere (ai tempi qualcuno avrebbe aggiunto ailenarsi) con la propria musica preferita anche lontano da casa propria.

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