Il Governo cinese ha imposto ai colossi dei videogiochi come Tencent e NetEast di limitare l'utilizzo dei videogiochi online per i minori a solo tre ore alla settimana. Lo riporta Bloomberg, indicando che la decisione è stata presa per contrastare la diffusione della preoccupazione attorno alla dipendenza da videogiochi e la crescita dei colossi tecnologici nel paese. I bambini sotto ai 18 anni saranno quindi limitati a un'ora di gioco tra le 8 e le 9 del pomeriggio di venerdì, sabato, domenica e durante le feste pubbliche. Precedentemente il limite era di 1,5 ore al giorno.
Le aziende dovranno limitare la possibilità di accedere ai giochi online al di fuori di queste ore, per lo meno per il pubblico minorenne dei loro titoli, e dovranno mettere in piedi un sistema di verifica del nome reale per assicurarsi che le nuove regole vengano rispettate. Il Governo ha inoltre specificato di voler lavorare con genitori e scuole per aiutare a contrastare la dipendenza da videogiochi nei giovani cinesi.
La nuova stretta relativa ai videogiochi in Cina arriva a distanza di un mese dalla pubblicazione di un articolo da parte di un media governativo nel quale i videogiochi venivano definiti come "oppio spirituale". Pubblicato sull'Economic Information Daily, l'editoriale lanciava un grosso colpo al settore videoludico, associandolo a un elemento, l'oppio, che in Cina ha una valenza estremamente negativa essendo legato a forti scontri con l'occidente e a due guerre combattute nel 1800. L'articolo ha fatto scivolare i colossi del settore in borsa, dove Tencent ha perso il 10 percento, e ha anticipato una serie di percussioni anche su aziende legate all'industria come WeChat, dove i minori acquistano i videogiochi violando la legge cinese. Le autorità hanno avviato una causa civile contro l'applicazione imponendo nuove regole secondo le quali solo i maggiori di 16 anni potranno effettuare acquisti su WeChat e non potranno spendere più di 31 dollari al mese.