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In Cina i bambini vanno a scuola con i geolocalizzatori

Un progetto del governo locale ha offerto uno smartwatch gratuito a 17.000 studenti di 60 scuole elementari nell’area di Canton. Il gadget incorpora un’antenna per un sistema di posizionamento satellitare cinese simile al GPS e permette ai genitori di sapere dove sono i ragazzi in ogni momento della giornata.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Che piaccia o no, quella di avere sempre i bambini sotto controllo anche a scuola è una preoccupazione particolarmente sentita dalle nuove generazioni di genitori — che per poterli raggiungere in caso di necessità non esitano a munirli di smartphone e, a volte, perfino di smartwatch. In Cina però si sta già pensando al passo successivo: munire bambini e ragazzi di bracciali smart d'ordinanza con posizionamento satellitare per tenere traccia della loro posizione in qualunque momento.

Il primo progetto del genere è partito a Canton, nella provincia cinese del Guangdong: battezzata Safe Campus Smartwatches, l'iniziativa è stata rivolta a 60 scuole elementari locali e ai loro 17.000 studenti, ai quali è stato offerto uno smartwatch gratuito collegato a un servizio di geolocalizzazione per monitorarne la posizione. Il dispositivo è simile a un comune smartwatch con posizionamento GPS, ma anziché basarsi sul sistema satellitare statunitense utilizza quello realizzato dal governo cinese BeiDou, che proprio attraverso questo progetto punta a mettere alla prova e dimostrare al pubblico le potenzialità della sua tecnologia.

Oltre alla geolocalizzazione (con una precisione di 10 metri e parzialmente attiva anche all'interno degli edifici) gli orologi offrono altre funzionalità come la possibilità di comunicazioni vocali dirette con i ragazzi, presentandosi dunque come gadget in grado di alleviare le preoccupazioni di genitori ansiosi per l'assenza dei figli. Nonostante questo, non sono mancate le critiche all'iniziativa: Safe Campus Smartwatches ha tutte le caratteristiche del prototipo di un sistema di sorveglianza costante, e il fatto che sia un ramo del governo a sponsorizzarne l'adozione offrendo gratuitamente i dispositivi non aiuta a pensarla diversamente. La partecipazione in ogni caso è volontaria: per il momento sono 8.000 gli studenti che hanno già effettuato la registrazione online del dispositivo, anche se è prevista la distribuzione di 30.000 pezzi in totale.

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