In Cina videogiochi vietati ai minori dopo le 22: li scoprirà la fotocamera dello smartphone
Social network e giochi sugli smartphone esercitano un fascino che può dare dipendenza, in particolare su soggetti sensibili come i bambini. Che i minori vadano controllati nell'utilizzo di questi dispositivi è fuori di dubbio, ma l'approccio che sta per essere adottato in Cina dal colosso del software Tencent è destinato a far discutere: l'azienda ha annunciato infatti che introdurrà in decine dei suoi videogiochi un sistema che ne bloccherà automaticamente l'utilizzo da parte dei minori durante le ore serali – intercettando la loro presenza davanti allo schermo tramite algoritmi di riconoscimento facciale.
Il controllo automatico
L'azienda lavora già da tempo su metodi per ridurre l'utilizzo dei suoi prodotti da parte dei minori negli orari notturni, in risposta a una legge del governo cinese che impone una sorta di coprifuoco digitale per le attività ludiche dei minori. I sistemi adottati finora dal gruppo non si sono però rivelati efficaci; in particolare, i ragazzi possono mentire tranquillamente sull'età che viene chiesta loro, fornendo una data di nascita fasulla e aggirando così i controlli. Per questo motivo ora la verifica sarà effettuata da algoritmi che analizzeranno le immagini catturate dalla fotocamera anteriore dei telefoni: se il sistema identificherà i tratti somatici di un minore agirà di conseguenza, bloccando l'utilizzo dei giochi dalle 22 alle 8 del mattino. Tutti coloro che si rifiuteranno di sottoporsi al controllo verranno ugualmente trattati come under-18.
I prodotti colpiti
Tencent ha programmato il blocco solamente in patria, ma su più di 60 titoli, alcuni dei quali diventati noti anche in occidente come Honor of Kings e Peacekeeper Elite. Difficilmente il sistema sarà esportato al di fuori dei confini cinesi: tecnologie di intelligenza artificiale atte a riconoscere il volto degli individui – e nello specifico dei minori – non sono viste di buon occhio dalle legislazioni europee e statunitensi. Tra gli osservatori non manca però chi esprime preoccupazione per il livello di sorveglianza sociale raggiunto da una delle maggiori potenze economiche del pianeta: il riconoscimento facciale operato sui minori si inserisce infatti in un sistema più ampio in cui aziende e governo valutano comportamenti e abitudini dei cittadini in un numero sempre maggiore di ambiti.