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In più di 1.200 comuni in Italia il cellulare non prende

La situazione denunciata oggi dall’Unione Nazionale Comuni, Comunità ed Enti Montani riguarda numerose aree lungo tutto lo Stivale. Si tratta principalmente di località montane ma di anche zone della Sardegna, dove l’assenza di segnale cellulare rischia di portare a spopolamento e desertificazione commerciale.
A cura di Lorenzo Longhitano
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La maggior parte degli italiani non ha particolari problemi nella ricezione del segnale cellulare: fatta eccezione per gallerie, seminterrati e zone disabitate, in quasi tutto il Paese gli smartphone effettuano e ricevono chiamate e possono navigare online tranquillamente nella maggior parte delle condizioni. Eppure lungo lo Stivale ci sono zone in cui la situazione non è particolarmente rosea: si tratta di più di 1.200 comuni italiani nei quali il segnale cellulare non arriva, il telefonino è utile quanto un fermacarte e lo smartphone si può utilizzare soltanto per scattare fotografie o collegarsi a Internet attraverso il WiFi. La denuncia arriva dall'Uncem, l'Unione Nazionale Comuni, Comunità ed Enti Montani, dopo un periodo di tre mesi passato a raccogliere le segnalazioni dei cittadini tagliati fuori dal mondo delle connessioni mobili per assenza di ripetitori.

La denuncia della situazione è arrivata oggi ma l'iniziativa è partita questa estate, a luglio, quando l'associazione ha chiesto agli abitanti delle zone dimenticate dagli operatori di far sentire la propria voce. Le segnalazioni giunte sono state più di 1.450 e sono servite a tracciare una mappa delle zone del Paese dove il segnale cellulare non esiste: si tratta di aree montane e interne ma anche di numerose aree della Sardegna, in una geografia che ricalca quella classica del digital divide italiano. Rimanere senza segnale cellulare oggi però comporta disagi maggiori rispetto a una decina di anni fa: la condizione nella quale versano i comuni coinvolti non impedisce ai cittadini solamente di effettuare chiamate, ma nell'era dei social taglia letteralmente fuori individui e attività commerciali da opportunità di crescita personale e imprenditoriale. Privare gli abitanti delle opportunità offerte dalla copertura di rete 3G, 4G e 5G – ammonisce l'UNCEM – rischia di condannare le aree interessate dal fenomeno a spopolamento e desertificazione commerciale.

Per questo il gruppo ha chiesto l'intervento dello Stato, affinché obblighi gli operatori privati ad ampliare le aree coperte ma anche affinché dia il permesso a comuni, privati e imprese di acquistare nuovi ripetitori e installarli nel proprio territorio. La prossima rilevazione – anticipa UNCEM – avverrà fra 6 mesi, nella speranza che la situazione sia almeno parzialmente migliorata.

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