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In Russia qualcuno ha usato Pokémon Go per alimentare il razzismo

Un’esclusiva della CNN parla di presunti contest illegali organizzati e promossi da utenti tramite Flickr. In palio anche dei buoni regalo Amazon.
A cura di Enrico Galletti
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Anche Pokémon Go è stato determinante per alimentare le tensioni razziali. Ne parla CNN, in un'esclusiva rilasciata proprio in queste ore. Dietro l'applicazione che si credeva abbandonata al suo destino, dopo il boom avuto nell'estate del 2016, si nasconde una storia precisa. La testata americana racconta dell'esistenza di una pagina Tumblr, comparsa in rete per la prima volta nel luglio del 2016. Proprio da quella pagina sarebbe partita l'idea di promuovere un contest, con tanto di spinte alla partecipazione e incoraggiamenti online. Un concorso che avrebbe chiesto agli utenti del gioco del momento di portarsi verso i luoghi famosi per le stragi che negli anni hanno coinvolto la polizia. E legato a questo concorso ci sarebbe il movimento Black Lives Matter. Ma non è tutto. Oltre a fornire agli utenti delle "basi" strategiche in cui giocare, la richiesta del concorso prevedeva il cambiamento dei nomi dei personaggi in quelli delle vittime di quei massacri. Un chiaro tentativo, come analizza The Verge, di alimentare le tensioni razziali.

Una volta scoppiato il "caso", sono state effettuate delle analisi alla pagina Tumblr che si sarebbe fatta portavoce del concorso scabroso. Il profilo è risultato legato a Do Not Shoot Us, una campagna che tenta di emulare i caratteri del Black Lives Matter. E il nome scelto non è casuale. Significa "non spararci", un chiaro riferimento al movimento a cui si appoggia. La campagna si era espansa, tra sito web e profili disseminati fra i social. Da Facebook a Twitter, passando per Instagram e YouTube. Ma la pagina Facebook aveva avuto vita breve, perché era rientrata nei profili rimossi dal web perché collegata ai movimenti russi che erano sospettati di interferire con le questioni politiche degli Stati Uniti.

Qui entra in gioco Pokémon Go. Secondo l'indagine condotta dalla CNN, fra i post del profilo Tumblr del movimento sarebbe apparso un personaggio dei Pokémon chiamato Eric Garner, un nero di 43 anni che vendeva sigarette di contrabbando a Staten Island ed è morto soffocato. Dopo il post è stato rilanciato il concorso, con tanto di premi in palio, primi fra tutti i buoni regali di Amazon. Tuttavia, per la CNN non esistono ancora prove che testimonino in concreto la partecipazione di singoli utenti al contest o l'erogazione dei buoni regalo.  Si cerca, dunque, di fare chiarezza.

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