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Intelligenza artificiale e bambole del sesso: così Blade Runner ha anticipato il futuro

Più di trent’anni fa il celebre film di fantascienza ci aveva visto lungo. In occasione dell’uscita del sequel, ecco 6 tecnologie anticipate dalla prima pellicola.
A cura di Enrico Galletti
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Se Blade Runner aveva "anticipato" il futuro. Il film di fantascienza che ha debuttato nelle sale cinematografiche nel 1982, diretto da Ridley Scott e interpretato da Harrison Ford, Rutger Hauer, Sean Young, Edward James Olmos e Daryl Hannah, aveva previsto non solo i robot. Lo riporta a chiare lettere il The Sun. Indelebile nella mente degli appassionati del cinema, l'esordio del film ispirato al romanzo "Il cacciatore di androidi", che mostra un uomo sostituito da una macchina. Nella pellicola di trentaquattro anni fa, ad esempio, si trova la linea sottile tra l'intelligenza artificiale e le capacità cognitive dell'uomo. Un tema attuale, che va letto però con la prospettiva di 34 anni prima. Ma in cosa Blade Runner può davvero dirsi l'anticipatore di un futuro che, allora, si credeva forse un po' lontano?

Le videochiamate

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Deckard, in un passo del film, fa una videochiamata. Con la prospettiva del 2017 si pensa ad un'azione scontata. Ma l'azione va "ambientata" negli anni ottanta. Quando il progresso tecnologico, allora solo abbozzato, non era ancora arrivato a tanto. Considerando che Skype, il servizio più usato per le videochiamate nel mondo, è nato nel 2003. Poco prima di FaceTime, l’applicazione di videocall presente su tutti i dispositivi Apple.

I cartelloni pubblicitari digitali

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Se oggi è scontato pensare alle pubblicità digitali e luminose, negli anni ottanta non lo era. Ecco come, in un altro ambito, Blade Runner si è fatto premonitore dei tempi. I cartelloni pubblicitari luminosi figurano nelle principali grandi città, alle quale fa da capofila New York. In Italia sono ancora piuttosto rari. Le pubblicità che veicolano sono perlopiù quelle delle grandi multinazionali.

Le bambole erotiche

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E c'è anche il "sex robot". Proprio in questi mesi, mentre si comincia a parlare delle bambole del sesso. Un'eredità del passato? Non esattamente. O meglio, qui Blade Runner ci aveva visto lungo. Forse con un’altra metodologia, non proprio quella delle bambole che in molti cercano di sviluppare oggi, ma comunque con la stessa identica idea alla base.

Le auto a guida autonoma

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Deckard, nel film, sale a bordo di un'auto a guida autonoma, in grado persino di volare. Oggi non si è ancora arrivati a tanto. Ma molte case automobilistiche stanno sperimentando la guida autonoma dei veicoli. Probabilmente sarà questo il prossimo e imminente orizzonte dello sviluppo tecnologico e del progresso. Salire su un’auto, mettersi comodi, e lasciarsi portare in una destinazione inserita al momento dell’avvio del motore. Tutto in maniera autonoma, un po’ come nella pellicola di trentaquattro anni fa.

La "colonizzazione" dei pianeti

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Nella pellicola di trentaquattro anni fa si fa specifico riferimento alla colonizzazione del pianeta Tyrell Corp. A questa azione è dedicata buona parte del film. Proprio in questi anni SpaceX e Elon Musk stanno sperimentando la costruzione di una comunità su Marte. Un progetto, si apprende, che si concretizzerà entro la fine del secolo. E che indubbiamente darà una forte scossa al progresso. Un altro esempio, dunque, della “cronaca” del futuro di Blade Runner. Forse uno tra gli aspetti più concreti di cui si è fatto anticipatario.

I robot

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L'intelligenza artificiale è un altro dei tratti del presente anticipati in Blade Runner. Molte aziende informatiche, infatti, sono già riuscite, con l'intelligenza artificiale, a sostituire il lavoro dell'uomo e a emulare le sue capacità cognitive. Ci riusciranno del tutto? E in fondo, si pensava che il futuro di Blade Runner fosse finito lì. In realtà, quello, era solo l'inizio. Perché il sei ottobre, nelle sale cinematografiche, ha debuttato Blade Runner 2049. Ovvero la storia di un progresso che continua.

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