Italia bloccata, la protesta dei tir vista da Twitter
Dalle prime ore dell’alba di ieri, sono più di sessanta di blocchi autostradali creati dagli autotrasportatori in tutta la penisola: Abruzzo, Campania, Lombardia e Piemonte sono le regioni con i maggiori disagi. La protesta nasce principalmente contro il rincaro del carburante e del pedaggio autostradale, e potrebbe durare per altri cinque giorni.
Su Twitter, #italiabloccata e #tir raccolgono più di 3000 tweet e resistono tra le tendenze per tutta la giornata di lunedì. Difficile, però, trovare testimonianze dirette dei manifestanti che ci permettano di capire meglio le ragioni della loro protesta, per riuscire a raccontarla in tempo reale. Durante la primavera araba era stata proprio la Rete a dare una voce a migliaia di cittadini che hanno twittato gli avvenimenti in prima persona, direttamente dalle piazze, segnando la definitiva affermazione di Twitter come strumento utile alla diffusione dell’informazione dal basso.
E allora, quali voci raccolgono gli hashtag #italiabloccata e #tir?
Il primo nasce da una sollecitazione dell’account de Il Fatto Quotidiano, che suggerisce #italiabloccata per raccontare la propria esperienza legata ai blocchi degli autotrasportatori e allo sciopero dei taxi.
Tir fermi, sciopero dei taxi. Raccontateci le vostre esperienze su Twitter con l'hashtag #italiabloccata
— Il Fatto Quotidiano (@fattoquotidiano) Gennaio 23, 2012
Il risultato è un flusso continuo di aggiornamenti sulla situazione autostradale da fare invidia al CCIS Viaggiare Informati, che nulla aggiunge, però, alla narrazione della protesta.
Si e' esteso lo#sciopero dei #Tir in tutta italia …. In#calabria bloccat autostrada svincolo di rosarno;gioiatauro e#ss106
— @angybaggy (@Angelo_Baggetta) Gennaio 23, 2012
#italiabloccata Napoli ingresso autostrada San Giovanni chiusa dai #tir — Antonio Pierno (@anpiern) Gennaio 23, 2012
Coda dal benzinaio anche a Lodi. Panico o reale disagio? #italiabloccata #tir — May Flower (@MayFlo77) Gennaio 23, 2012
#italiabloccata#tir SS 106, bloccata svincolo Passovecchio, a Crotone, e, più a sud, a Belcastro (Cz), Settingiano, Botricello. — Tania Ruffa (@Taniuzzacalabra) Gennaio 23, 2012
Allo stesso modo, #tir nasce su spinta del tg all news di Sky, che lo associa alla rubrica quotidiana #ditelavostra. Inizialmente, quindi, diventa una raccolta di opinioni strettamente personali con gli utenti pronti a schierarsi pro e contro. Con il passare delle ore diventa un tutt’uno con #italiabloccata, senza distinzioni.
#TgMattina#ditelavostra#tir e #taxi, al via le proteste con #blocchi e manifestazioni. Cosa ne pensate? — Sky Tg24 (@SkyTg24) Gennaio 23, 2012
Anche Il Giornale ha tentato di raccogliere le testimonianze per tracciare una mappa dei disagi, ma l’appello non ha raccolto nessuna adesione su Twitter.
#italiabloccata: la mappa interattiva dei disagi bit.ly/mappa_caos Inviate le vostre segnalazioni e le vostre foto con #ilgcaos
— ilGiornale (@ilgiornale) Gennaio 23, 2012
Pur presidiando la timeline di Twitter, la protesta degli autotrasportatori è stata raccontata sul sito di microblogging esclusivamente da chi, quei disagi, l’ha subiti, ed è stato spinto a raccontare una storia lontana dai reali avvenimenti. I protagonisti della vicenda, invece, si sono rivolti principalmente ai giornalisti inviati sul posto, perdendo una buona occasione per esporre le loro ragioni direttamente dai tasti dei loro smartphone e far sentire la propria voce anche in Rete, senza filtri.
Anche oggi, la protesta prosegue in tutta la penisola e, all’alba, un autotrasportatore che stava manifestando sulla statale 10, vicino Asti, è stato investito mortalmente da un tir guidato da una donna tedesca. È successo intorno alle 5 e, come ieri, non c’è traccia della notizia data in tempo reale direttamente dalla strada.
Il primo Tweet sull’accaduto arriva con ben due ore di ritardo da TGcom24. Seguono Repubblica.it e Corriere della Sera. Dopo più di tre ore, la notizia si diffonde in Rete a macchia d’olio.
Scioperi, i #Tir paralizzano l'Italia. Asti, manifestante travolto e ucciso. bit.ly/zKvVL5
— Tgcom24 (@MediasetTgcom24) Gennaio 24, 2012
Asti, manifestante ucciso da Tir un'autista in stato di fermo bit.ly/xGQHSi
— Repubblica.it (@repubblicait) Gennaio 24, 2012
#Tir +++ blocco dei TIR, muore un manifestante investito da mezzo +++ www.corriere.it
— CorrieredellaSera (@Corriereit) Gennaio 24, 2012
Senza colpevolizzare gli autotrasportatori per la mancanza di comunicazione via web, c’è da segnalare la totale assenza di reporter nei luoghi della protesta a raccontarci le notizie real time.
Prendendo spunto da un tweet di Pietro Orsatti, è giusto chiedersi il perché del parziale utilizzo di Twitter da parte dei professionisti dell’informazione, visto e considerato che si tratta di uno strumento che ci permette di essere aggiornati tempestivamente con fonti dirette.