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Italiani ancora attaccati al contante. Ma le premesse per il mobile payment sono buone

Si parla spesso di Mobile Payment in Italia, indicato in forte ascesa, ma secondo Nielsen il fenomeno nel nostro paese è ancora agli inizi. Siamo ancora attaccati al contante e alla carte di credito, ma le premesse sono buone.
A cura di Francesco Russo
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Di Mobile Payment in Italia se ne parla sempre più spesso ed è indicato in forte ascesa. Lo scorso anno l'Osservatorio NFC & Mobile Payment del Politecnico di Milano riportava che il fenomeno aveva subito un incremento, rispetto al 2012, del 30%, quindi un risultato straordinario. Ma a riportarci su un livello reale della situazione ci pensa Nielsen che attraverso la ricerca annuale, sulla base di risultati raccolti ad ogni trimestre, rileva che il nostro paese dal punto di vista dei pagamenti è ancora molto "tradizionalista". Certo, se le tecnologie NFC fossero sviluppate in modo adeguato e se le compagnie telefoniche, deputate allo sviluppo e alla messa in pratica di questo tipo di tecnologie, facessero meglio la loro parte, forse la situazione del Mobile Payment in Italia non sarebbe ancora in uno stato quasi "primordiale" ancora nel 2014. L'Italia è uno dei paesi con il più alto livello di penetrazione mobile in Europa e questo dovrebbe aiutare molto.

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I dati che rileva Nielsen nella sua ricerca a livello globale ci dicono che il contante rimane il mezzo di pagamento più diffuso (40%), mentre la carta di credito è dietro, distaccata di poco (30%). E anche per gli europei il contante rimane la prima forma di pagamento più utilizzata (42%) e la carte di credito si piazza in seconda posizione (26%).

Per quanto riguarda il nostro paese, la situazione non cambia di molto  rispetto agli altri paese, ma siamo molto più legati, rispetto agli altri, il contante, infatti, è preferito per il 52% degli italiani. Ma più tradizionalista degli italiani sono i tedeschi, infatti in Germania il contante è preferito dal 61%. I Francesi sono in effetti un po' più avanti in Europa, infatti in Francia il contante è usato per le spese di tutti i giorni da solo il 15% dei cittadini. In Regno Unito poi è il bancomat lo strumento di pagamento preferito.

Sul fatto che ci siamo ancora dei freni all'apertura verso nuove forme di pagamento può influire anche l'età. Infatti la ricerca Nielsen rileva che fino a 24, non avendo ancora a quell'età una solida posizione economica, resta forte il contante per il 60% e la carta prepagata è preferita dal 22%; la carta di credito è usata solo dal 10%. Andando avanti con gli anni, superati i 35 anni, il contante rimane ancora forte, usato dal 49% degli intervistati, seguito dalla carte di credito usate dal 22% e i pagamenti elettronici dal 15%.

Ma gli italiani comunque dimostrano di voler abbandonare il contante, nonostante tutto, e sono infatti 5,5 milioni gli italiani che usano il proprio smartphone per effettuare pagamenti, comprando prodotti come elettronica di consumo (37%), libri/ebook (34%), biglietti aerei/treno(29%), couponing (29%) e capi di abbigliamento (28%). E sempre nell'ottica di voler superare i limiti che ci sono, gli italiani si dimostrano interessati a superarli e ad abbracciare altre forme di pagamento eletronico. E lo dimostra il dato secondo cui il 42% degli intervistati si dichiara propenso ad utilizzare il “mobile proximity payment”, ossia, si dice a pagare nei punti vendita “fisici” (non virtuali) le spese effettuate attraverso i propri device a connessione mobile. Quindi l'dea che il nostro smartphone possa diventare un po' il nostro "portafoglio elettronico", non psaventa gli italiani, anzi.

A fronte di questi dati, nonostante veniamo dipinti come ancora legati a sistemi di pagamento tradizionali, ci sono tutte le premesse affinchè il mobile payment possa davvero prendere piede in maniera più solida. Certo, a questo processo devo prendere parte tutti gli stakeholder coinvolti, a cominciare dagli operatori di telefonia mobile, passando per le banche, per gli esercenti. Insomma molto resta ancora da fare.

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