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Jeff Bezos prevede colonie galleggianti nello spazio: “Visiteremo la Terra in vacanza”

Mentre la SpaceX di Elon Musk lavora sulla possibilità di stabilire insediamenti umani su Marte, Bezos e Blue Origin immaginano container spaziali da milioni di persone.
A cura di Lorenzo Longhitano
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In questi anni lo sguardo degli appassionati di viaggi nello spazio è decisamente puntato su Marte. Il pianeta rosso è dipinto come il prossimo obbiettivo da conquistare e possibilmente da colonizzare, grazie anche agli sforzi della Nasa e di agenzie private come la SpaceX di Elon Musk. Tra le ipotesi al vaglio per il futuro extraterrestre dell'umanità c'è però un altro scenario, proposto dal fondatore di Amazon, Jeff Bezos: colonie da centinaia di migliaia di persone ospitate all'interno di colossali container sospesi nello spazio.

L'ex numero uno di Amazon è anche il fondatore di Blue Origin, compagnia aerospaziale statunitense che rivaleggia con la SpaceX del collega multimiliardario Elon Musk: la proposta è stata discussa in un intervento all'Ignatius Forum che si è tenuto a Washington DC negli scorsi giorni. In un intervento a sorpresa Bezos ha illustrato la sua visione della conquista dello spazio per i secoli a venire: "In molti nasceranno direttamente nello spazio, sarà la loro prima casa. Nasceranno in queste colonie, vivranno al loro interno e visiteranno la Terra in vacanza, in modo simile a come ora potremmo andare a visitare il parco di Yellowstone".

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I container dei quali ha parlato Bezos non sono un parto della sua immaginazione, ma un concetto già esplorato dai teorici. Si chiamano cilindri di O'Neill, dal nome del pioniere Gerard K. O'Neill che le ha proposte per primo, immaginando che per colonizzare lo spazio il posto migliore potrebbero non essere nuovi pianeti, ma ambienti protetti nello spazio stesso. "Anche se dovessimo rendere Marte adatto alla vita — e potrebbe essere estremamente difficile — sarebbe comunque un luogo di dimensioni finite", mentre nuove colonie spaziali potrebbero partire in numero indeterminato risolvendo i problemi di sovrappopolazione del nostro pianeta.

Bezos parla comunque dei prossimi secoli, anche perché la tecnologia per creare habitat simili ancora non esiste. Del resto, prima che Bezos la facesse propria anni fa, l'idea era già stata adottata da decine di scrittori di fantascienza, che l'hanno impiegata nelle loro opere. Il concetto è che in questi ambienti isolati possano essere ricreate più facilmente condizioni di vita simili a quelle della Terra, ma controllando da vicino aspetti come clima e microclima e portando a zero i loro effetti collaterali. "Niente pioggia, niente terremoti — sarà come vivere a Maui nella sua migliore delle giornate, ma per 365 giorni all'anno", aveva dichiarato Bezos in un'altra intervista nella quale esponeva il medesimo concetto: "La gente desidererà andare lassù a vivere".

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