Mark Zuckerberg nuovamente vittima degli hacker, questa volta non per colpa sua. Se da un lato l'attacco che a giugno aveva colpito alcuni suoi account social era in parte stato permesso dalla scarsa sicurezza della password scelta, "dadada", questa volta il gruppo OurMine ha sfruttato una vulnerabilità di Pinterest per accedere al profilo del fondatore e CEO di Facebook. Per qualche ora la biografia di Zuckerberg ha quindi mostrato la classica firma del gruppo di hacker: "Non preoccuparti, stiamo solo testando la tua sicurezza". Subito dopo aver scoperto l'attacco, l'account è stato bloccato e ripristinato.
Nel corso dell'ultimo anno il gruppo di hacker OurMine si è reso protagonista di diversi attacchi a figure di alto profilo, compreso lo stesso Zuckerberg che lo scorso giugno si era fatto soffiare i profili Instagram, Twitter, LinkedIn e Pinterest. Il motivo? La password usata, sottratta durante l'attacco al database di LinkedIn, era estremamente semplice: "dadada". Oltre al CEO di Facebook, il gruppo ha colpito personalità come Sundar Pichai, amministratore delegato di Microsoft, e diverse testate online come BuzzFeed, TechCrunch e Variety.
Nel caso dell'ultimo attacco all'account Pinterest di Zuckerberg la colpa non ricade però sulla scarsa sicurezza del proprietario dell'account, che sicuramente ha rafforzato la password in seguito all'attacco di giugno. A quanto pare OurMine è riuscito ad accedere al suo profilo sfruttando una vulnerabilità di Pinterest che ha consentito agli hacker di mettere le mani sull'intero account. Gli esiti sono però stati gli stessi: i cybercriminali hanno realizzato una pagina sul profilo personale di Mark Zuckerberg dal titolo "Hacked by OurMine Team", mentre nella descrizione della "board" gli hacker sottolineavano che l'attacco ai danni dei profili social di Zuckerberg è stato solo un test per verificare la sicurezza degli account.