L’ esercito USA blocca l’ accesso al sito del Guardian dopo lo scandalo PRISM
Non accenna a sgonfiarsi il caso Datagate. Dopo le recenti dichiarazioni di Steve Wozniak che hanno rinnovato la stima nei confronti di Edward Snowdon, l' ex dipendente dell' NSA (National Securuty Agency) che ha divulgato alcune slide relative al programma di spionaggio PRISM, una nuova notizia ha iniziato a circolare in rete nelle scorse ore.
Secondo quanto riportato da diverse fonti, infatti, l' esercito statunitense avrebbe negato l' accesso al sito del quotidiano Guardian attraverso i computer messi a disposizione dei militari. L' incredibile decisione sarebbe maturata all' indomani delle pubblicazioni del quotidiano britannico della documentazione fornita da Edward Snowdon relativa al funzionamento di PRISM, il sistema di spionaggio messo in atto ufficialmente dall' NSA per contrastare il terrorismo che, però, di fatto, ha finito con il ledere la privacy di milioni di cittadini.
Stando alle parole di un portavoce dell' esercito statunitense, il blocco rientrerebbe semplicemente all' interno di un più ampio programma messo a punto dal Governo statunitense per limitare, ammesso che sia ancora possibile, la diffusione non autorizzate di materiale appartenente ai servizi segreti, anche se lo stesso sembra essere ormai reperibile in rete senza particolari limitazioni.
Non sarebbe, in effetti, la prima volta che l' esercito impone limitazioni nella visualizzazione delle pagine internet dei suoi dispositivi. Già nel 2010, infatti, un analogo caso era stato riscontrato con il blocco della navigazione sui siti del New York Times ed ancora una volta del Guardian seguendo una disposizione provenente direttamente dalla Casa Bianca.