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L’Europa potrebbe vietare i social network ai minori di 16 anni

Le autorità europee starebbero valutando una bozza della European Data Protection Regulation che ha come obiettivo quello di vietare l’utilizzo dei social network da parte dei minori di 16 anni senza l’autorizzazione di un adulto.
A cura di Marco Paretti
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Le autorità europee starebbero valutando una bozza della European Data Protection Regulation che ha come obiettivo quello di vietare l'utilizzo dei social network da parte dei minori di 16 anni senza l'autorizzazione di un adulto. Ad oggi il regolamento vieta l'utilizzo dei social da parte dei minori di 13 anni, una normativa adottata da quasi tutti i paesi del mondo. La proposta, ancora non confermata, è stata rivelata e fortemente criticata da Larry Magid, CEO di ConnectSafely.org, all'interno del suo blog sull'Huffington Post. "Sono preoccupato per le implicazioni che questa scelta avrebbe sul nostro villaggio globale" ha spiegato.

Se approvata, la nuova legge renderebbe illegale la gestione di dati appartenenti ai minori di 16 anni da parte delle aziende, creando in questo modo un buco all'interno dei business model sei social network, che proprio nell'attirare la fascia giovane hanno puntato il grosso dei propri sforzi. "Questa proposta costringerebbe milioni di ragazzi a richiedere il permesso ai propri genitori per accedere a diversi servizi sul web" ha commentato un dipendente anonimo di una grossa azienda tecnologica americana. "Questi includono account email, piattaforme di social network e persino il download di applicazioni".

Il limite ad oggi fissato a 13 anni, quindi, potrebbe alzarsi a 16, con conseguenti potenziali multe nei confronti delle aziende che non si adatteranno. In media si parla di una sanzione pari a circa il 4% degli introiti globali. Un'eventualità che preoccupa le aziende del settore tech, che fin dall'annuncio dell'emendamento hanno respinto con forza questa proposta. "È irragionevole che un ragazzo di 15 anni necessiti del consenso dei genitori in ogni situazione" ha spiegato Alexander Whalen, senior policy manager of Digital Europe, realtà che rappresenta l'industria tecnologica all'interno del Parlamento Europeo. La bozza, che non si appoggia ancora su un testo definitivo, sarà discussa martedì.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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