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L’Italia è ancora indietro sulla Banda Larga, lo dice uno studio UE

Un recente studio della Commissione UE sulle telecomunicazione nel periodo 2012-2013, evidenzia come la banda larga in Italia cresce meno della media europea. Nota positiva è l’aumento della banda larga mobile.
A cura di Francesco Russo
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Il rapporto del nostro paese con la banda larga è stato sempre molto complicato e sappiamo bene quanto questo sia uno dei nodi principali su cui lavorare per fare si che la penetrazione del Web nel nostro paese sia a livelli di altri paesi. E proprio un recente studio della Commissione UE, sulle telecomunicazioni nel periodo 2012-2013, evidenzia come, nonostante alcuni progressi fatti, la banda larga in Italia cresce meno della media europea. E il nostro paese fa segnare risultati negativi anche dal punto degli investimenti, e questo si riflette ovviamente sulla reale diffusione della banda larga in Italia.

Lo studio, in riferimento al nostro paese, evidenzia che le penetrazioni della banda larga fissa tradizionale e di nuova generazione sono ancora molto al di sotto della media Ue". Ma l'Italia è, soprattutto, "ultima nell'Ue per per quanto riguarda la diffusione di quella da 30Mps e della copertura delle reti d'accesso di nuova generazione; il loro progresso è più lento di quello del resto del continente". E in questo elenco di dati negativi, anche la qualità delle linee esistenti in termini di velocità sembra essere molto bassa rispetto alla media UE, con solo il 18,4% degli abbonamenti con velocità superiori a 10 Mbps contro il 66% dell'Ue.

Tuttavia anche la Commissione UE riscontra alcuni elementi positivi per quanto riguarda l'Italia. E cioè, le linee di nuova generazione sono cresciute dell'1% a gennaio 2014 rispetto a luglio 2013 e hanno raggiunto così il 3% del totale. La Commissione nel 2013 aveva inserito lo sviluppo dell'infrastruttura per la banda larga veloce nelle raccomandazioni specifiche rivolte all'Italia nel 2013.

Unica vera nota positiva in questo panorama grigio per il nostro paese è che negli ultimi due anni si è registrato un aumento della banda larga mobile, che a gennaio di quest'anno ha toccato una quota di penetrazione, pari al 66,3%, il doppio di quella del 2011, e più alta anche della media UE, che è del 61,1%. E' negativo, e tale resta, l'andamento dei ricavi del settore tlc: dopo aver perso il 3,4% nel 2011 e poi il 6,1% nel 2012, il ricavo medio per utente si è assestato a 153 euro, ben inferiore alla media Ue di 187, anch'essa in calo.

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