La chiamano chiavetta killer. È un dispositivo USB che, dopo essere stato collegato ad un PC, è in grado di rendere quest'ultimo completamente inutilizzabile, distruggendo tutti i contenuti al suo interno. Un funzionamento che per certi aspetti ricorda quello di alcuni malware, ma con una marcia in più: oltre a rendere inutilizzabile la macchina, ne distrugge fisicamente alcuni componenti. Insomma, il suo è un attacco irreparabile e richiede semplicemente l'inserimento di una chiavetta nella porta USB di un normale computer. Il dispositivo, che dall'esterno ricorda una normalissima chiavetta, è stato creato da un ricercatore russo conosciuto come Dark Purple.
Invece di immagazzinare dati per poi distruggere quelli presenti negli hard disk, il device agisce come una vera e propria arma, inviando una scarica elettrica attraverso la porta USB e "friggendo" i componenti del PC, rendendolo non solo inutilizzabile, ma del tutto irrecuperabile. "La chiavetta killer può distruggere ogni tipo di equipaggiamento" ha spiegato il ricercatore. "È in grado di inviare una scossa da -220 volt attraverso una presa USB scaricando il contenuto di un condensatore". Sebbene la quantità di volt che il dispositivo è in grado di scaricare non sia stata confermata, il suo funzionamento è testimoniato da un video pubblicato dallo stesso Dark Purple su YouTube.
Nel filmato il ricercatore connette semplicemente la chiavetta alla presa USB di un computer portatile, che pochi secondi dopo si spegne per poi non riaccendersi più nonostante numerosi tentativi da parte del responsabile. La chiavetta killer ha cominciato ad attirare l'attenzione su di sé lo scorso marzo, quando Dark Purple ne ha rivelato l'esistenza per la prima volta. Quella mostrata nel video, però, è la versione 2.0 ancora più pericolosa dell'originale. L'unico modo per riutilizzare il PC, spiega l'esperto, è infatti quello di sostituire completamente la scheda madre. L'attacco non dovrebbe distruggere l'hard disk, anche se un attacco combinato di malware e scossa elettrica potrebbe avere effetti terribili. Insomma, un'altra storia che ci ricorda quanto sia pericoloso collegare dispositivi sconosciuti al nostro computer.