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La Cina ha bandito la lettera “N” dalle chat

La Cina ha messo al bando la lettera “N” da tutte le piattaforme social più popolari del paese. La decisione arriva dopo che la scorsa domenica il Partito Comunista cinese ha annunciato di voler abolire il limite di due mandati per il presidente del paese.
A cura di Marco Paretti
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La Cina ha messo al bando la lettera "N" da tutte le piattaforme social più popolari del paese. La decisione arriva dopo che la scorsa domenica il Partito Comunista cinese ha annunciato di voler abolire il limite di due mandati per il presidente del paese, elemento che consentirebbe a Xi Jinping di rimanere al potere a tempo indefinito. Un annuncio che ovviamente non ha incontrato il favore dei cittadini e che ha innescato una serie di proteste online attraverso i canali social utilizzabili in Cina, come il portale Weibo e il servizio di messaggistica WeChat.

Sul web cinese sono quindi apparse proteste e immagini satiriche, dove si associa il presidente cinese e il suo governo a quello del romanzo distopico 1984, oppure lo si ridicolizza associandolo a Winnie the Poo. Ad un certo punto, però, gli utenti hanno cominciato a ricevere messaggi di errore. Il governo cinese, che controlla ciò che può essere pubblicato online e quali servizi possono funzionare nel paese, ha iniziato a bandire le parole chiave utilizzate per protestare l'annuncio. "Migrazione", "disaccordo", "fattoria degli animali", "a vita", "Disney" e molte altre parole non possono essere scritte online in Cina. Ma non solo, perché il governo ha messo al bando anche la lettera "N".

Il motivo è semplice: N è l'equivalente dell'americano X, sia per quanto riguarda la negazione di qualcosa  che per l'indicazione di una quantità indefinita. Usare "N" in Cina significa quindi criticare qualcosa o indicare un elemento che non ha termine, come il mandato di Jinping se il governo approverà la nuova proposta. La messa al bando è stata introdotta sui social cinesi lo scorso martedì mattina. Se si prova ad inviare un messaggio contenente una di queste parole un messaggio avvisa chiaramente del motivo del blocco: "Il contenuto è illegale".

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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