La Francia chiede ad Amazon quasi 200 milioni di tasse arretrate
Dopo la querelle tra Google e gli editori francesi che accusano Mountain View di speculare sui guadagni dei quotidiani online grazie a Google News ora tocca ad Amazon dover affrontare una battaglia in terra transalpina. Parigi infatti ha avanzato nei confronti del gigante del commercio elettronico statunitense una richiesta di quasi 200 milioni di euro di tasse arretrate.
Secondo l'erario francese infatti, dal 2006 al 20120 Amazon avrebbe ottenuto guadagni di gran lunga superiori a quelli per cui ha versato le imposte e la differenza sarebbe stata conteggiata in 252 milioni di dollari, circa 198 milioni di euro. Una somma diversa naturalmente da quella sostenuta da Amazon, che ha contestato "fortemente" i calcoli del fisco francese, anche se la sede legale in Lussemburgo dove confluisce la maggior parte del fatturato realizzato anche in Francia evita alla compagnia americana un bel gruzzoletto da versare in tasse.
Si tratta di una soluzione molto comune, adottata dalla maggior parte delle aziende di grosso calibro ma la Francia recentemente ha deciso di stringere la cinghia e di pretendere dalle multinazionali una tassazione che sia proporzionata ai reali guadagni ottenuti sul suolo francese.
Per lo stesso motivo infatti il Governo Hollande è ai ferri corti anche con Google, accusata di dichiarare i propri profitti in Irlanda per sfuggire al fisco francese. Entrambi i big sono fermamente intenzionati a non cedere alle richieste del fisco (per altro situazioni simili stanno nascendo anche in altri paesi dell'UE, a partire dalla Gran Bretagna), si tratta solo di attendere per conoscere i termini di un eventuale accordo tra le due parti. D'altro canto, Parigi val bene una tassa.