Quattro coalizioni rappresentanti realtà come Apple, Google, Microsoft e Amazon hanno pubblicato una lettera aperta contro una controversa proposta di legge che obbligherebbe i produttori di smartphone a decrittare i dati su richiesta delle autorità. La lettera, pubblicata nel corso delle ultime ore, è diretta ai responsabili della proposta, i senatori Richard Burr e Dianne Feinstein, ed è firmata da quattro coalizioni del settore tecnologico: Reform Government Surveillance, Computer and Communications Industry Association, Internet Infrastrutture Coalition ed Entertainment Software Association.
Questi gruppi rappresentano diversi colossi tech, come Apple, Microsoft, Google, Facebook, Amazon, Netflix, eBay e Dropbox. "Ogni obbligo di decrittazione, come quello richiesto dalla proposta di legge da voi autorizzata, porterà a conseguenze non volute" si legge nella lettera. "Gli effetti di questi obblighi spingeranno le aziende a dare priorità al fornire l'accesso ai governi rispetto ad altri elementi, come la sicurezza informatica". Sottostare alle richieste del governo, continua il messaggio delle coalizioni, renderà ogni prodotto e servizio vulnerabile alle azioni di malintenzionati, con effetti devastanti.
"Nessuna richiesta di questo tipo può essere limitata agli Stati Uniti" continua la lettera. "Una volta ottenuta dal nostro governo, altri paesi ne seguiranno l'esempio". Una prima bozza ufficiale della legge è stata pubblicata nel corso della scorsa settimana, poco dopo il polverone mediatico sollevato dallo scontro tra Apple e l'FBI proprio su una tematica relativa alla decrittazione di un iPhone. "Nessun individuo è al di sopra della legge" ha risposto la senatrice Dianne Feinstein, una delle autrici della proposta. "La normativa che abbiamo proposto consentirebbe semplicemente, in presenza di un mandato, di obbligare un'azienda a fornire assistenza tecnica o i dati decrittati".