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La mappatura del Wi-fi in Italia

Secondo uno studio dell’associazione Enter, l’Italia sarebbe al 14esimo posto nella classifica dei punti di accesso del web senza fili (gli hotspot). Soltanto il Nord della penisola dà buoni risultati.
A cura di Gabriella Conte
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Uno studio condotto da Enter, operatore di telecomunicazione, ci mostra quanto la tecnologia possa creare un ennesimo gap fra Nord e Sud Italia, prima ancora dell'enorme divario tecnologico che la penisola deve sopportare con il resto del mondo.

Lo studio, infatti, ha tracciato una sorta di mappatura degli hotspot diponibili in Italia: ovvero, tutti i punti di accesso alla rete wifi.

Anche se di tanto in tanto assistiamo a qualche iniziativa incoraggiante, i  risultati sono stati, per un verso, abbastanza demotivanti per il meridione italiano, visto che la ricerca ha evidenziato una concentrazione quasi assoluta nel nord della penisola, con 5.097 hotspot soltanto in Lombardia, ovvero un buon 26%, si scende un po' più giù nel territorio italiano con il circa 13% della regione Lazio e, poi, si risale con il 10,1% dell'Emilia-Romagna, la Toscana con l'8,6% ed il Veneto del 7,1%.

Questo é il primo dato demotivante per il sud dello stivale, ma spostando la lente d'ingrandimento dalla penisola al resto del mondo, scopriremo che il gap italiano non é ristretto soltanto all'interno del territorio nazionale. Infatti, l'Italia si piazza soltanto alla posizione 14 nella classifica degli hotspot diffusi sul territorio mondiale. I Paesi più vicini in classifica che, neanche a dirlo, ci precedono sono Turchia (con ben duemila punti di accesso in più) al decimo posto e Taiwan con i suoi 1.300 hotspot, che gli attribuiscono l'undicesima posizione nel ranking mondiale.

Paese leader in classifica é il Regno Unito che, con i quasi 113mila punti di acceso wi-fi alla rete web, diventa una sorta di vetta irraggiungibile (almeno per ora) dall'Italia.

Enter ha fornito persino il numero di accessi wifi nel nostro territorio: la Lombardia sembra essere la migliore con 1.328 hotspot, seguita dal Lazio con 670, Emilia-Romagna con 518, Toscana con 438 e Veneto con 363, mentre nella parte inferiore della classificazione ritroviamo il Molise con appena 7 hotspost e la Basilicata con i suoi 12 punti di accesso.

L'amministratore delegato della società che ha condotto questo studio, Nicola Sciumè commenta i dati di Enter: "L'analisi della diffusione di wireless pubblico fotografa un Paese fortemente penalizzato dal gap infrastrutturale. Molte regioni a vocazione turistica non hanno ancora colto le potenzialità di una connessione diffusa, mentre le aree con più hotspot pubblici sono ancora lontane dai numeri fatti registrare all'estero. In questo scenario emergono due elementi di riflessione: da un lato lo sforzo del Governo per dare concretezza all'operazione Banda larga, dall'altro l'interesse crescente delle Pubbliche amministrazioni per la diffusione di bolle wi-fi in cui abilitare la navigazione libera".

La società ha cercato anche di capire in quali luoghi d'Italia ci fossero più hotspot. Soltanto Emilia Romagna e Sicilia risultano le migliori per numero di accessi wifi negli spazi o uffici pubblici (con un totale di appena 179 hotspot in tutta Italia). Ma la densità concentrazione maggiore di hotspost sarebbe negli hotel. Infatti, l'Italia si classifica come sesta al mondo (con quasi 2.500 hotspot), soprattutto grazie al Lazio (con 385 punti di accesso wireless).

Meglio, invece, stendere un velo pietoso sui "templi educativi" nostrani, ovvero scuole e università. L'Italia, infatti, non può neanche confrontare le sue regioni (delle quali soltanto il Lazio si difende, con 25 hotspot) con la diffusione della rete wireless nel resto del mondo.

Tuttavia, Sciumé dà qualche segno di ottimismo: "L’apertura di credito arrivata dal Governo, frutto anche della pressione che gli utenti di Internet hanno saputo attivare, può dare nuovo impulso alla diffusione di hotspot pubblici ma ripropone con maggior forza il tema della net neutrality e della capacità di produrre contenuti pertinenti a questo canale. Gli operatori tlc hanno certamente la responsabilità dell’innovazione ma la chiave di volta tecnologica risiede nella capacità di integrare i servizi della PA con la sete di interazione degli utenti: sanità, mobilità ed educazione sono i campi in cui l’Italia si gioca la possibilità di fare uno scatto in avanti rispetto ai concorrenti europei".

Quanto siete sorpresi di questi dati forniti da Enter? E cosa ve ne pare di questa fotografia scattata alla mappatura wireless del nostro Paese?

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