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La modalità notturna del telefono non serve a dormire meglio: lo dice la scienza

Un recente studio ha però dimostrato come il sistema Night Shift sugli iPhone e le altre tecnologie utilizzate da altri produttori di smartphone in realtà non sortiscano alcun effetto benefico sul sonno degli utenti. L’unico beneficio reale arriva dallo spegnere il telefono ben prima di andare a dormire.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Usare lo smartphone prima di andare a dormire ha un impatto negativo sulla qualità del sonno? Gli studiosi stanno ancora dibattendo al riguardo, ma già dagli anni scorsi i produttori di questi dispositivi hanno iniziato a dotarli di tecnologie pensate per non ostacolare il riposo anche quando viene preceduto dall'utilizzo dello schermo touch. Le soluzioni ideate sono per lo più filtri software che bloccano l'emissione di luce di tonalità blu, che la scienza associa a influenze nel ritmo circadiano. Un recente studio ha però dimostrato come queste tecnologie in realtà non sortiscano alcun effetto benefico sul sonno degli utenti.

I partecipanti monitorati

La ricerca è stata pubblicata sulla rivista specializzata Sleep Health con il titolo Does iPhone night shift mitigate negative effects of smartphone use on sleep outcomes in emerging adults?, ed è stata condotta dagli scienziati del Brigham Young University e del Cincinnati Children's Hospital Medical Center. I partecipanti sono 167 studenti universitari ai quali è stato chiesto di passare almeno 8 ore a letto ogni sera indossando un accelerometro per monitorarne le attività notturne sotto il profilo della durata totale del sonno, della qualità del riposo, dei risvegli e del lasso di tempo necessario ad addormentarsi.

L'esperimento

Nella prima fase dello studio i soggetti sono stati divisi in due gruppi: quelli che hanno dormito circa 7 ore, e i rimanenti che invece hanno dormito meno di 6 ore per notte. A ciascun partecipante di entrambi i gruppi è stato chiesto di comportarsi in uno di tre modi diversi per la successiva settimana: utilizzare iPhone con la modalità Night Shift attivata, utilizzarlo con la tecnologia salva sonno disattivata, o astenersi completamente dall'utilizzare il telefono.

Per tutti coloro che hanno dormito all'incirca 7 ore, utilizzare Night Shift non ha portato particolari benefici rispetto al gruppo che l'ha lasciato disattivato. L'unica differenza degna di nota con le attività notturne registrate nella prima fase è stata riscontrata nel gruppo che si è astenuto dall'uso del telefono. Nel gruppo che ha dormito meno di 6 ore, e che dunque arrivava a fine giornata mediamente più stanco, non è stata riscontrata nessuna differenza nella qualità del sonno tra i tre sottogruppi.

La modaltà notturna non porta benefici

Nello scoprire che Night Shift e altre modalità notturne non recano particolari benefici a chi cerca di addormentarsi serenamente, i ricercatori hanno concluso che la luce blu – che normalmente viene indicata come causa dello stato di allerta che fa rimanere svegli mentre si cerca di prendere sonno – potrebbe essere semplicemente una componente minoritaria tra quelle in grado di disturbare il riposo. Il coinvolgimento psicologico relativo all'invio dei messaggi, dell'utilizzo dei social, della lettura delle pagine web e della pubblicazione di contenuti online sono fattori importanti in grado di influenzare maggiormente il riposo nelle fasi dell'addormentamento e di quelle successive: per dormire meglio dunque, l'ideale sarebbe in generale spegnere il telefono ben prima di coricarsi.

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