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La pizza batte la Silicon Valley: Domino’s va meglio di Google

Nel corso degli ultimi 13 anni Domino’s ha portato agli investitori un ritorno pari al 2.400 percento. Google, invece, ha garantito “solo” un ritorno del 1.554 percento.
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A cura di Marco Paretti
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Il mondo non si stuferà mai della pizza, che di conseguenza vola in borsa. Ad inanellare una serie di successi senza precedenti è la catena americana Domino's – che con la vera pizza, in effetti, ha poco a che fare – capace di arrivare al 22esimo trimestre in crescita costante che l'ha portata dal crollo del 2008, quando le azioni valevano meno di 5 dollari, alla situazione attuale nella quale valgono oltre 160 dollari. Nel corso degli ultimi 13 anni Domino's ha portato agli investitori un ritorno pari al 2.400 percento. È in questo contesto che la pizza riesce a battere persino il colosso Google, che agli investitori ha garantito un ritorno del 1.554 percento.

La capacità di rinascere dalle ceneri dei commenti negativi è però passata proprio dalla differenziazione del prodotto rispetto alla pizza tradizionale napoletana. Il CEO di Domino's, Patrick Doyle, ha capito fin da subito che la strada giusta era quella di puntare proprio sulle differenze che rendevano la sua pizza un prodotto culinario a parte. Per questo la catena ha messo in atto diverse campagne promozionali che, paradossalmente, sottolineavano il fatto che quella proposta dal marchio americano non fosse pizza. Un approccio copiato anche dalla concorrenza, come dimostra lo spot di Pizza Hut girato in Italia con un gruppo di anziani che, ovviamente, criticavano il prodotto in quanto pizza. Alla fine si tratta comunque di un fast food e presentarlo in questo modo ha permesso di riacquistare la fiducia dei clienti.

Certo, accostare Domino's e Google può sembrare azzardato, ma in realtà le due aziende non sono poi tanto diverse. Al di là del ritorno per gli investitori, se si guardano le capitalizzazioni la differenza è ovvia: 8 miliardi di dollari per Domino's e oltre 500 per Google. L'approccio delle due realtà, però, non è poi così tanto distante. "Siamo una società tecnologica tanto quanto una società di pizza" ha spiegato Doyle, sottolineando il fatto che, rispetto ad altre catene come Pizza Hut, Domino's ha fin da subito puntato al digitale e oggi metà dei dipendenti dell'azienda lavora in ambito informatico. Per questo negli Stati Uniti metà degli ordini arrivano dal canale digitale e l'azienda sta continuamente lavorando a soluzioni innovative per la consegna, come l'utilizzo dei droni.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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