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La storia del Philosoraptor, il meme del dinosauro filosofo che si fa domande inutili

La formula semplice da replicare e la flessibilità che caratterizza il meme lo hanno mantenuto sulla cresta dell’onda e riconoscibile per anni, ma in origine era una illustrazione realizzata per la stampa su tessuto. Il suo autore lo ha ideato nel 2008, ma la creazione gli è sfuggita presto di mano diventando uno dei meme più riconosciuti del web.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Tra i meme che hanno iniziato a diffondersi per primi online all'interno di forum di discussione e social network ci sono quelli della serie degli advice animals, facili da replicare perché composti da semplici immagini e da un testo che le circonda. Tra queste, una delle più famose è sicuramente il Philosoraptor, il velociraptor filosofo che si lancia in osservazioni apparentemente profonde su aspetti triviali della vita quotidiana e non solo. La formula semplice da replicare e la flessibilità che caratterizza il meme lo hanno mantenuto sulla cresta dell'onda e riconoscibile per anni.

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Da maglietta a meme

L'origine del Philosoraptor l'ha ricostruita il portale Knowyourmeme, che ha raggiunto l'autore dell'immagine dalla quale è stato poi ricavato il meme. L'immagine del dinosauro in posa pensante è stata infatti realizzata dall'illustratore Sam Smith, che l'aveva inizialmente pensata per la stampa su tessuto. Era il lontano 2008 e il velociraptor pensante appariva sulle magliette stampate dall'autore esattamente con il nome con il quale avrebbe poi conquistato la fama. La prima apparizione del Philosoraptor all'interno di una cornice che permettesse di utilizzarlo come meme è datata all'anno successivo sul forum online 4Chan: è in quel contesto che l'immagine è stata utilizzata per far esprimere effettivamente al dinosauro i pensieri che hanno reso l'immagine caratteristica e apprezzata.

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Il formato e il successo

Oltre all'immagine in verde e nero e allo sfondo in due tonalità diverse di verde, il dinosauro del meme è riconoscibile soprattutto per via delle osservazioni pseudo-filosofiche che hanno dato il nome al meme e che appaiono in formato testuale al di sopra e al di sotto dell'immagine. Il formato adottato dal meme è talmente semplice da aver portato il meme all'interno di numerosi generatori automatici, portandolo al successo: fin dall'inizio chiunque ha potuto utilizzare l'immagine con un fotomontaggio senza bisogno di abilità tecniche particolari, ma semplicemente utilizzando un qualunque browser Internet e inserendo il testo desiderato. La sua diffusione è stata da subito ampia: nel 2011 si registravano più di 30.000 variazioni del meme, finito poi su YouTube e all'interno di vere e proprie raccolte delle osservazioni più sagaci.

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