La storia di Mia Khalifa, ex celebrità del porno che vuole lasciarsi il passato alle spalle
Ha raccolto più di 1 milione e 700.000 firme la petizione online che chiede di dare all'influencer ed ex pornostar Mia Khalifa la possibilità di rimuovere i suoi video hard dalla distribuzione online. Lanciata pochi giorni fa da una fan dell'attrice libanese naturalizzata statunitense, l'iniziativa ha puntato nuovamente i riflettori su una vicenda che ha dell'incredibile: da una parte infatti Khalifa rimane una delle celebrità più note nel panorama dei film a luci rosse; d'altro canto il suo coinvolgimento nel settore è durato pochi mesi, ha riguardato a malapena 11 film e le è fruttato un totale di soli 12.000 dollari.
La storia l'ha raccontata la stessa Mia Khalifa nel corso di numerosi interventi a mezzo social e interviste poi pubblicate online. Il suo ingresso nel mondo del porno è avvenuto all'età di 21 anni e risale al 2014, dopo una breve esperienza nei circuiti amatoriali. Nello stesso anno l'attrice si è trovata protagonista del video che avrebbe influito sulla sua vita di lì agli anni successivi: una clip nella quale indossava un hijab e per la quale è stata prima criticata in patria e poi perfino minacciata di morte dall'Isis. Secondo gli osservatori lo scandalo ha generato un'attenzione morbosa nei confronti del video e dell'attrice, facendole scalare in poche settimane le classifiche di popolarità di numerosi siti hard come Pornhub.
Il contratto di esclusiva firmato l'anno dopo con BangBros — casa di produzione ansiosa di avere a disposizione uno dei talenti più ricercati del momento — è stato l'ultimo in qualità di attrice pornografica. Mia Khalifa ha cambiato presto idea sul suo futuro e sulla sua esperienza all'interno dell'industria cinematografica, ma pur essendosi ritirata dalle scene ed avendo tentato altre strade (tra le professioni intraprese c'è anche una carriera su Twitch) non è mai riuscita del tutto a lasciarsi le spalle il suo passato nel settore del porno, anche a causa dell'ultima casa di produzione alla quale si è legata che sta ancora guadagnando sui suoi film.
Di qui la petizione emersa online in questi giorni. Mentre Mia Khalifa cerca di superare quelli che definisce come "i tre mesi più tossici e meno caratteristici della sua vita" e di fare pace col fatto che "centinaia di milioni di persone la ricorderanno solo per questo", le sue clip infatti sono ancora online — compresa quella che l'ha messa nel mirino dell'Isis. Su Internet il sito web che risponde al suo nome (con tanto di marchio registrato) offre ancora video i cui proventi finiscono alla casa di produzione che ne detiene i diritti. Lo stesso avviene sui siti di condivisione: su Pornhub la giovane è stata fino al 2018 nella top 5 delle attrici più ricercate; attualmente è ancora nella top 20 e i video presenti sul suo canale sono stati visti più di mezzo miliardo di volte.