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L’Antitrust chiude l’istruttoria contro Google News

L’Antitrust accoglie e rendi vincolanti gli impegni assunti da Google nel settore News e Ad Sense, chiedendo però al parlamento di legiferare quanto prima in materia di Internet e Copyright.
A cura di Anna Coluccino
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ANTITRUST

C'è un'enorme differenza tra il riconoscere il montesquieuiano principio della separazioni dei poteri e l'arrogarsi il diritto a legiferare fuori da ogni competenza. Ed è esattamente questa la differenza che passa tra la delibera 608 dell'Agcom in materia di internet e copyright e la risoluzione adottata dall'Autorità Antitrust in seguito all'indagine avviata nel 2009 contro Google per abuso di posizione dominante. Le ragioni del contedere erano l’implementazione di Google News, che indicizza e aggrega contenuti giornalistici di diversi siti di lingua italiana, e alcune specifiche dei contratti pubblicitari di AdSense. Il tutto ha avuto origine a partire dalla denuncia da parte della FIEG (Federazione Italiana Editori Giornali) che denunciava il configurarsi di una situazione di "sfruttamento economico" da parte di Mountain View di contenuti prodotti da altri. La diatriba si conclude oggi con la decisione da parte dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato di rendere vincolanti gli impegni che Mountian View ha dichiarato di volersi assumere e che, come si legge nel documento della delibera: "da un lato hanno reso possibile agli editori di testate giornalistiche online l'esercizio di un maggiore controllo sui propri contenuti nell'ambito del servizio Google News; dall'altro lato, hanno introdotto un maggior grado di trasparenza e di verificabilità delle condizioni economiche applicate agli editori di siti web che si avvalgono dei servizi di intermediazione pubblicitaria di Google".

Ma non è tutto. Pur chiudendo la questione con un atto di fiducia nei confronti di Google, l'Antitrust sollecita l'intervento del legislatore in materia di Internet e copyright, pur senza suggerire alcun genere di azione da intraprendere in tal senso. Insomma, l‘Autorità garante della concorrenza e del mercato, pur riconoscendo la necessità di un aggiornamento delle normative, non si arroga il diritto di legiferare, al contrario di quanto fatto dall'Agcom intorno alla metà di dicembre. Come segnalato da Fulvio Sarzana sul suo blog, infatti: "AGCOM ha introdotto un meccanismo ‘invasivo' di cancellazione dei contenuti che, di fatto, mette il Parlamento di fronte al fatto compiuto".

Grande soddisfazione è stata manifestata dal presidente di FIEG, Carlo Malinconico, che ha così commentato le conclusioni cui è giunta l’Autorità Antitrust: "Gli impegni assunti da Google modificano a livello mondiale alcune politiche editoriali e commerciali collegate ai servizi Google News e AdSense, in una ottica di maggiore trasparenza e collaborazione. Si tratta di una prima risposta, cui deve seguire, come osserva la stessa Autorità, l'intervento del legislatore per regolare la remunerazione dell’attività delle imprese che producono contenuti editoriali online, a fronte dello sfruttamento economico delle proprie opere da parte di altri soggetti. Occorre dunque una legge nazionale per superare l’oggettivo squilibrio, rilevato dall'Autorità, tra il valore che la produzione di contenuti editoriali genera per il sistema di internet nel suo complesso e i ricavi che gli editori online sono in grado di percepire dallo sfruttamento stesso".

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