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L’aria calda della metropolitana usata per riscaldare le case: ecco il progetto

Il sistema inizialmente interesserà una sola linea e un solo quartiere della capitale del Regno Unito e utilizzerà il calore che si sviluppa nelle stazioni e nelle gallerie per rendere più confortevoli le abitazioni soprastanti anche d’inverno, mentre le linee interessate si libereranno del caldo in eccesso.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Con le loro temperature superiori alla media e l'umidità alle stelle le stazioni della metropolitana non sono sicuramente i luoghi più accoglienti del mondo, ma nel Regno Unito si sta lavorando per trasformare questo aspetto peculiare dei sistemi di circolazione suburbani in un vantaggio per i cittadini. Accade a Londra, dove entro la fine dell'anno sarà attivato un sistema di scambio termico che catturerà il calore che si sviluppa all'interno di alcune stazioni della metropolitana della capitale per convogliarlo all'interno delle case soprastanti.

Il progetto è stato battezzato Heat from the Tube, e coinvolgerà inizialmente una sola delle ben 11 linee che compongono la fitta rete metropolitana di Londra: si tratta della trafficatissima Northern Line, le cui stazioni e linee verranno messe in comunicazione con le abitazioni del quartiere di Islington dove si integreranno con un sistema simile che già utilizza il calore di scarto proveniente da una centrale elettrica nelle vicinanze.

Lo scambio termico avviene attraverso condotti di ventilazione e di pompe di calore che risucchiano l'aria calda proveniente dalle stazioni per indirizzarla verso i sistemi di riscaldamento del quartiera, ottenendo due vantaggi: da una parte le 450 case interessate dal progetto saranno più calde e confortevoli nei mesi invernali permettendo agli abitanti di spendere meno per il riscaldamento tradizionale; dall'altra le stazioni, potendo cedere parte del calore sviluppato al proprio interno, risulteranno più fresche per le centinaia di migliaia di passeggeri che le popolano ogni giorno.

Il tutto avviene mantenendo quasi a zero il livello di emissioni del sistema e a costi decisamente ridotti, motivo per cui le aspettative nei confronti dell'espansione del progetto sono elevate. Secondo le stime dell'amministrazione locale a Londra il calore sprecato è sufficiente a soddisfare il 38% del fabbisogno dell'intera città: trovare il modo di riutilizzarlo sarebbe un grande passo avanti enorme sia in termini di risparmio economico che di lotta al riscaldamento globale.

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