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Nuova Zelanda, lascia il lavoro per giocare a Pokémon Go

Perché lavorare quando si può girare il mondo in cerca di Pokémon? Deve aver pensato questo Tom Currie, un neozelandese che, rapito dal fenomeno Pokémon Go, ha deciso di abbandonare il proprio lavoro per andare a caccia di mostriciattoli tascabili per il suo paese.
A cura di Marco Paretti
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Perché lavorare quando si può girare il mondo in cerca di Pokémon? Deve aver pensato questo Tom Currie, un neozelandese che, rapito dal fenomeno Pokémon Go, ha deciso di abbandonare il proprio lavoro per andare a caccia di mostriciattoli tascabili per il suo paese, proprio come il protagonista di giochi e serie TV. Il 25enne ha spiegato di essersi licenziato dall'Hibiscus Coast, un locale di Auckland, per poter viaggiare alla ricerca di Pokémon attraverso la nuova applicazione Pokémon Go, che in breve tempo è riuscita ad ottenere un enorme successo internazionale.

Una scelta che, secondo il giovane, lo porterà a scoprire luoghi che altrimenti non avrebbe mai visitato. Forse è anche per questo che i genitori hanno dato il proprio benestare a Tom, sostenendo il viaggio anche e soprattutto dal punto di vista economico. Anzi, il padre ci scherza anche su e in un messaggio ironico al figlio spiega di aver sempre saputo che sarebbe diventato famoso. L'avventura di Tom sembra essere peraltro partita bene: nel corso del suo viaggio ha già catturato 90 Pokémon su 151. Senza contare gli altri "allenatori" incontrati sul percorso anche attraverso i raduni.

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Il viaggio viene documentato sui social del giovane e sulla pagina Facebook dedicata al viaggio, Pokémon Trainer Tom. Attualmente ha percorso circa 50 chilometri – rigorosamente in autobus, per il quale ha già prenotato tutti i biglietti – raggiungendo il livello 20 con il suo personaggio nel gioco. "Ho lavorato ininterrottamente per sei anni e volevo una pausa" ha spiegato il giovane. "Pokémon mi ha dato l'opportunità di vivere questo sogno". Nel corso degli ultimi giorni i messaggi di supporto sono arrivati, tra gli altri, da Irlanda, India, Canada e Stati Uniti, con diverse compagnie di trasporto che si sono offerte di portare Tom nei luoghi più remoti della Nuova Zelanda per catturare i Pokémon più rari. Così il ragazzo prosegue il suo viaggio di due mesi, al termine dei quali tornerà a lavorare: può essere entusiasmante, ma catturare i Pokémon non è ancora uno stile di vita remunerativo.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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