Le auto a guida autonoma arrivano in Italia: semaforo verde alla sperimentazione

Le prime auto a guida autonoma potranno presto iniziare a sfrecciare anche sull'asfalto italiano, almeno su un numero per il momento molto ristretto di strade. La decisione è arrivata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha dato il via libera a una prima fase di sperimentazione di veicoli senza conducente per tratti specifici delle vie di Parma e Torino appartenenti alle categorie delle strade scorrimento, di quartiere e locali (i cosiddetti tipi D, E ed F). Il ministero ha dato il semaforo verde all'iniziativa dopo che l'Osservatorio tecnico di supporto per le Smart Road aveva già dato una prima risposta positiva all'unica domanda finora pervenutagli e formulata da VisLab — una startup dell'Università di Parma acquisita nel 2015 dalla multinazionale statunitense Ambarella.
Gli abitanti delle città coinvolte nella sperimentazione non dovranno comunque temere di dover convivere con intere flotte di auto senza guidatore; la protagonista dei test al momento sarà infatti una sola autovettura, poiché l'autorizzazione concessa riguarda un unico e specifico numero di telaio. In più — oltre ad essere obbligata a rispettare tutte le regole del codice della strada previste — l'auto in questione sarà guidata da un software che in ogni momento dovrà poter passare la conduzione a un supervisore umano, esattamente come avviene in un veicolo a doppio comando da scuola guida.
La sicurezza di passanti e automobilisti sarà dunque sempre preservata, anche perché allo stato attuale perfino gli algoritmi di guida autonoma più sofisticati si rivelano lontani dalla perfezione se gettati nella mischia del traffico urbano. I software attuali se la cavano già bene su percorsi privati o in strade a scorrimento veloce e autostrade, ma la gestione di variabili come traffico intenso, pedoni, incroci, rotonde e curve strette possono ancora metterli in difficoltà. L'unico modo per perfezionarli è consentire loro di fare pratica e accumulare dati utili al loro perfezionamento, il che è esattamente lo scopo delle sperimentazioni che stanno partendo in tutto il mondo.