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Le esclusive dei servizi di streaming musicale fanno aumentare la pirateria

Se da un lato lo streaming ha attirato decine di milioni di ascoltatori paganti, dall’altra i servizi si danno continuamente battaglia sull’unico terreno davvero fertile: le esclusive. Che rischiano di far impennare nuovamente il fenomeno della pirateria.
A cura di Marco Paretti
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I servizi di streaming musicale sono ormai realtà consolidate all'interno dell'attuale panorama online. Soluzioni come Spotify, Apple Music e Tidal si basano su un bacino d'utenza enorme e, soprattutto, pagante: Spotify conta 30 milioni di abbonati al suo servizio Premium, mentre Apple Music ha velocemente guadagnato terreno e attualmente possiede oltre 10 milioni di sottoscrittori. Il problema della situazione che si è venuta a creare è che se da una parte sono presenti decine di milioni di ascoltatori paganti, dall'altra i servizi si danno continuamente battaglia sull'unico terreno davvero fertile: le esclusive. Un approccio che però ha portato il web a riscoprire proprio la bestia nera della musica, la pirateria.

Scaricare file illegalmente è sempre stato un trend estremamente forte sul web: circa un quinto della popolazione mondiale lo fa, compresi oltre 20 milioni di americani. La presenza di servizi di streaming legale, però, ha dimostrato che, in caso di buona offerta, gli utenti sono disposti a pagare per ascoltare musica. Il problema si presenta quando questo settore comincia a frammentarsi proponendo, appunto, esclusive legate ad un singolo servizio, come successo più volte durante gli ultimi mesi. Drake, per esempio, ha lanciato due nuovi singoli solo su Apple Music e Kanye West ha rilasciato il suo album, The Life of Pablo, in esclusiva su Tidal.

Prendendo solo quest'ultimo esempio, le analisi hanno scoperto che circa 500 mila utenti hanno scaricato illegalmente l'album di Kanye prima che questo raggiungesse anche Spotify. Allo stesso modo circa un milione di utenti si sono iscritti a Tidal il giorno del lancio, ma quanti di loro resteranno come utenti paganti? Probabilmente un numero nettamente inferiore, anche viste le continue esclusive in uscita per i vari servizi che costringono gli ascoltatori più assidui a dover sottoscrivere più abbonamenti, per un totale annuo che si aggira sui 350 euro per quanto riguarda i tre player principali. Così, paradossalmente, il web è tornato alla soluzione più economica: la pirateria.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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