L’Era dei Robot si avvicina: la robotica dominerà questa decade
Chi di noi, guardando Blade Runner, Artificial Intelligence, Battlestar Galactica o, molto più prosaicamente, Super Vicky non ha pensato: chissà se la scienza riuscirà mai, un giorno, a creare robot (androidi, replicanti, cyloni, chiamateli un po' come vi pare) in tutto e per tutto simili agli esseri umani?
Che si riesca, o meno, a raggiungere questo futuristico livello di evoluzione, quel che è certo è che la robotica dominerà la seconda decade del terzo millennio così come Internet ha dominato il ventennio appena trascorso. A dirlo è Marina Gorbis, futorologa a capo del gruppo di esperti dell'Institute for the Future californiano.
Tutte le più importanti compagnie del mondo, a partire dai militari per finire con Google, stanno investendo in robotica allo scopo di sostituire la manodopera umana con qualcosa che non si lamenti, non scioperi, non voglia tornare a casa dalla famiglia e, soprattutto, non abbia alcuna necessità biologica che non possa essere soddisfatta da una revisione tecnica annuale. Questo, naturalmente, comporterà una sensibile riduzione del lavoro non specializzato a favore di un aumento del lavoro altamente specializzato, insomma: una nuova rivoluzione industriale è alle porte e, ancora una volta, il futuro sembra essere nelle mani dei geek.
Gli appassionati di fantascienza sanno benissimo che, spesso e volentieri, la letteratura sci-fi non solo non ha nulla di "fanta" ma sa essere ispiratrice e anticipatrice di tempi, desideri e modelli. Per capire quanto tutto questo sia vero, vi basterà dare un'occhiata ad alcuni dei modelli di automobili che la General Motors ha mostrato (in fase progettuale) nel corso del CES 2011 di Las Vegas.
Ora guardatele bene e ditemi che non notate una "vaga" somiglianza con alcune delle auto utilizzate per girare Minority Report nel 2002.
Ma per comprendere la reale portata delle implicazioni che questa nuova rivoluzione industriale comporterà, occorre fare un lunghissimo passo verso il futuro remoto ed analizzare i nodi cruciali sui quali ruota tutta la letteratura fantascientifica in materia di intelligenza artificiale. Volendo ridurre la tematica all'osso, potremmo dire che la "questione Robot" si sviluppa intorno a tre temi portanti: la folle ambizione dell'uomo che vuole farsi dio, la macchina che si ribella al suo creatore (tema fondante del romanzo gotico oltre che fantascientifico) e -infine- la domanda delle domande: se i robot sono in tutto e per tutto simili agli umani, essi sono in grado di provare sentimenti o il semplice fatto di non poter provare l'esperienza della vera morte li rende una sorta di subumani? Questa, naturalmente, è la lettura "al nero" di tutta vicenda, ma -si sa- senza conflitto non esiste letteratura e, pertanto, non si può pretendere che gli scrittori abbiano una visione rosea del rapporto uomo-macchina. Ma, considerando il ritratto apocalittico che la fantascienza fa degli ipotizzabili conflitti tra gli esseri umani e le loro creature non è immaginabile che l'uomo si tirerà indietro nel momento in cui avrà l'opportunità di realizzare un androide?
La nostra, chiaramente, è una pura speculazione intellettuale, non intendiamo certo dire che gli androidi sono alle porte, sosteniamo soltanto che il primo, vero passo, verso una robotica umanizzata sta per essere compiuto e, forse, tra decine di anni qualche scienziato si troverà di fronte alla possibilità di offrire alla macchina non solo un corpo da umanoide, ma anche un cervello. Cosa saranno i robot a quel punto? Pseudo-umani o tostapane evoluti?