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Linkare o embeddare contenuti protetti da copyright non costituisce reato

Pubblicare attraverso un embed o un link contenuti protetti da diritti d’autore sul proprio sito web non costituisce reato. È la decisione della Sezione Speciale del Riesame del Tribunale Ordinario di Roma.
A cura di Marco Paretti
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Pubblicare attraverso un embed o un link contenuti protetti da diritti d'autore sul proprio sito web non costituisce reato. È la decisione della Sezione Speciale del Riesame del Tribunale Ordinario di Roma, la quale ha stabilito che né i link né l'embed di queste tipologie di dati è illegale. Lo ha fatto in merito all'operazione Odissea e, in particolare, al ricorso del portale Kisstube.tv, uno dei 152 siti web accusati di violazione di copyright. Che ora può tornare operativo e continuare a linkare ed embeddare contenuti coperti da diritto d'autore senza subire il sequestro come invece aveva deciso il GIP poche settimane fa.

"La diffusione su un sito Web, mediante il cosiddetto embedding, di un’opera protetta non è qualificabile come ‘messa a disposizione del pubblico' e, pertanto, non costituisce violazione del diritto d’autore nella misura in cui l’opera non è diretta ad un nuovo pubblico o divulgata con una modalità tecnica diversa da quella adottata per la comunicazione originale" ha spiegato l'avvocato Fulvio Sarzana, responsabile del ricorso accolto dal Tribunale lo scorso 29 novembre. Fondamentali, per la decisione finale, le sentenze Bestwater e Svensson della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, le cui disposizioni erano appunto opposte alla decisione del GIP.

"Il decreto di sequestro non contiene alcuna valutazione in ordine alla condizione legittimante costituita dal fumus commissi delicti, limitandosi il giudice di fase ad indicare il reato per cui si procede a carico di ignoti, senza tuttavia compiere alcuna valutazione sugli elementi in base al quale si possa ritenere integrato, a livello di fumus, l’illecito ipotizzato" si legge nella decisione. "Alla mancanza di ogni motivazione sul fumus del reato consegue l’annullamento del decreto impugnato e la restituzione, a cura del P.M., di quanto in sequestro all’avente diritto". L'azione di linkare o inserire un embed relativo a contenuti protetti da copyright pubblicati da terzi non costituisce quindi reato. Attualmente restano però sotto sequestro i restanti 151 portali indagati durante l'operazione Odissea.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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