L’iPhone 12 del 2020 sarà dotato di una fotocamera Time-of-Flight: cos’è e a cosa serve
Nonostante le caratteristiche tecniche dell'iPhone 11, in arrivo entro l'autunno del 2019, siano ancora un bel po' lontane dall'essere confermate da Apple, alcune nuove indiscrezioni iniziano a dare un'anteprima di quella che sarà una delle caratteristiche fondamentali degli iPhone 12 del 2020. Gli smartphone di Cupertino che succederanno alla generazione che verrà presentata questo settembre potrebbero essere dotati di una particolare fotocamera posteriore 3D basata su un sensore Time-of-Flight.
Come sarà la fotocamera degli iPhone del 2020
A dare il via al totoscommesse su quelle che potrebbero essere le caratteristiche tecniche degli iPhone 12 è MacRumors che, con un rapporto pubblicato nelle ultime ore, ipotizza l'arrivo di due nuovi iPhone dotati di fotocamere posteriori Time-of-Flight laser (ToF) e FaceID frontale. Le informazioni sono state raccolte da Ming-Chi Kuo, un analista che ha intercettato un rapporto consegnato agli investitori, nel quale si ipotizza una vendita di 45 milioni di unità relativa ai soli due modelli dotati di questo particolare sensore.
Qualora il rapporto dovesse rivelarsi veritiero (e corretto), è semplice ipotizzare che i due iPhone 2020 con fotocamera ToF potrebbero essere i modelli top di gamma, dotati di display OLED da 5,4 e 6,7 pollici, che verranno affiancati da un terzo modello con display da 6,1 pollici, che non verrà dotato delle fotocamere posteriori 3D.
A che serve il sensore ToF
L'utilizzo di un sensore ToF laser, semplificherebbe profondamente il calcolo necessario per generare delle mappe di profondità nello scatto di una fotografia. Calcolo piuttosto complesso con gli attuali sistemi True Depth 3D, utilizzati nelle fotocamere frontali per il Face ID, basati du un sistema a infrarossi e un proiettore a punti con il quale viene creata un’immagine 3D.
Il sensore ToF, invece, così come lascia intendere il nome (Time-of-Flight) ha un principio di funzionamento molto più semplice: utilizza un emettitore LED IR o laser per proiettare luce modulata ed invisibile (nell'ordine dell'infrarosso, 850 nm) per calcolare il tempo impiegato dal fascio di luce per rimbalzare sugli oggetti circostanti ed ottenere un migliore posizionamento nello spazio, con una frequenza d'aggiornamento molto prossima ai 160 frames al secondo.
Un sensore ToF è stato utilizzato anche nella seconda versione del Kinect di Microsoft e l'implementazione di queste particolari fotocamere (che sono composte comunque da un sensore CMOS e dall'emettitore di luce ad onda quadra) potrebbero presto cambiare il modo in cui si utilizzano i dispositivi mobili: basti pensare come, in campo fotografico, una mappa della profondità d'immagine ben dettagliata possa essere utilizzata per rimuovere lo sfondo da una foto o da un video, oppure per migliorare l'effetto bokeh.
La velocità con la quale un sensore ToF è in grado di ricostruire una mappa 3D è inoltre un vantaggio non indifferente anche negli ambiti della realtà aumentata, dove si potranno rilevare i dati di un ambiente e le misure degli oggetti evitando calcoli software complessi e permettendo le interazioni a gesture, proprio come si poteva fare sul Kinect di Xbox One: un esempio di questa nuova tipologia di interazione sono le Air Gesture del G8s di LG, uno smartphone che può essere controllato muovendo la mano e senza impugnare fisicamente il dispositivo.
Quali smartphone hanno già il ToF
Nonostante l'utilizzo di un sensore ToF per Apple possa essere interpretato quasi come una "rivoluzione" (o, forse, un fallimento), gli smartphone attualmente in vendita che sono dotati di questa particolare fotocamera sono diversi.
Come abbiamo anticipato in precedenza, LG ne utilizza uno nella fotocamera posteriore del suo nuovo G8s con il quale è possibile controllare il dispositivo spostando le mani ed effettuare mappature delle vene che rendono possibile lo sblocco del dispositivo tramite il riconoscimento del palmo.
Anche l'ottimo P30 Pro di Huawei utilizza un sensore ToF nelle fotocamere posteriori, e lo sfrutta per ottimizzare l'effetto bokeh e per rendere possibile la misurazione precisa dell'altezza, della profondità, del volume e dell'area degli oggetti tramite la fotocamera, con una precisione superiore al 98,5 percento.