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Covid 19

L’isolamento per il coronavirus sta rallentando Internet

La velocità media di collegamento alla rete e ai servizi che offre è in diminuzione in tutta Europa (e non solo), a seguito dei provvedimenti che hanno costretto in casa decine di milioni di persone. Per il momento i disagi non sono eccessivi, ma la tendenza non è destinata a invertirsi automaticamente.
A cura di Lorenzo Longhitano
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In questi giorni tutte le maggiori aziende che offrono contenuti e servizi online stanno iniziando a mettere un limite alla quantità di dati che i loro server possono trasmettere contemporaneamente, per evitare di congestionare le infrastrutture di rete del continente. Queste misure precauzionali sono pensate per quando in isolamento per il coronavirus potrebbero trovarsi non decine, ma centinaia di milioni di persone, eppure hanno senso già da oggi: secondo quanto rilevato dalle analisi di Speedtest, la velocità media di connessione a Internet in Europa sta già rallentando su tutto il continente, proprio a causa del carico di lavoro troppo intenso la popolazione sta esercitando sulla rete del territorio.

Già da qualche giorno ormai l'Unione Europea ha iniziato a chiedere a Netflix e YouTube di ridurre la qualità video dei contenuti proposti sulle loro piattaforme per decongestionare il traffico Internet sul continente, ma con le sue analisi Speedtest ha certificato che le infrastrutture di rete in Europa (ma lo stesso sta avvenendo anche negli Stati Uniti) stanno già iniziando a risentire del fatto che milioni di persone contemporaneamente stanno usando Internet in maniera intensiva. La velocità media delle connessioni a Internet tramite fibra o adsl è infatti calata in tutti i Paesi in questo periodo: in Italia il calo è stato di una decina di Mbps, mentre in Germania è stato anche più significativo; da noi si è verificato nella prima settimana di marzo (quella del lockdown), mentre negli altri Paesi è avvenuto con una settimana di ritardo.

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Il grafico relativo alle reti mobili mostra flessioni quasi identiche, ma il problema è che in entrambi i casi si tratta di tendenze che non sono destinate a invertirsi in automatico, almeno non a breve. Da noi il lockdown è cosa fatta, ma in molti Paesi queste misure non sono ancora state varate, o sono entrate in vigore da troppo poco tempo perché abbiano già iniziato ad avere un effetto sul comportamento online dei cittadini. Da una parte dunque una rete più lenta di pochi Mbps per il momento non reca particolari disagi, soprattutto a fronte di velocità medie che ancora superano i 50 Mbps; d'altro canto però la situazione è destinata a peggiorare già nei prossimi giorni: non stupisce che le istituzioni europee stiano facendo quanto in loro potere per razionalizzare l'uso delle risorse Internet e garantire una rete veloce per tutti.

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