Il gruppo di hacker Lizard Squad torna a far parlare di sé. Il team, già responsabile dell'attacco natalizio ai danni di Sony e Microsoft, avrebbe rivendicato l'azione di disturbo che ha colpito il sito ufficiale della Malaysia Airlines nelle ultime ore.
Durante l'attacco, l'homepage del portale mostrava l'immagine di una lucertola – il simbolo del gruppo – e il messaggio "404 – Aereo non trovato. Hacked by Lizard Squad – Cyber Califfato Ufficiale". Inoltre, il titolo della pagina era stato cambiato in "L'Isis prevarrà". Il sito web è rimasto irraggiungibile per diverse ore.
"Malaysia Airlines conferma che il suo Domain Name System (DNS) è stato compromesso e gli utenti vengono reindirizzati verso un sito creato dagli hacker" ha scritto l'azienda su Facebook "Attualmente i server della Malaysia Airlines sono intatti e nessun dato degli utenti è stato coinvolto".
Lizard Squad, però, la pensa diversamente. In un messaggio pubblicato su Twitter, il gruppo ha affermato di aver rubato diversi dati dai server dell'azienda, i quali saranno rilasciati nei prossimi giorni. "Vogliamo far notare che Malaysia Airlines sta mentendo sul fatto che nessun dato è stato compromesso" hanno scritto sul social network "Pubblicheremo presto i dati rubati". A sostegno della loro tesi, gli hacker hanno pubblicato la foto di quello che sembrerebbe essere il documento di prenotazione di un volo.
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Il gruppo Lizard Squad è famoso per aver lanciato un attacco hacker nei confronti del Playstation Network e di Xbox Live lo scorso 25 dicembre. Per diverse ore i servizi online delle console di Sony e Microsoft sono risultati irraggiungibili, provocando le ire di tutti i vecchi e nuovi videogiocatori.
A risolvere la situazione ci ha pensato Kim Dotcom, i fondatore di MegaUpload. Dotcom ha contattato direttamente Lizard Squad e gli ha offerto 3.000 account Mega a vita dal valore di 99 dollari l’uno, ma solo se avessero fermato l’attacco. Un accordo subito accettato dagli hacker, i quali hanno effettivamente fermato l’azione di disturbo e permesso a Sony e Microsoft di ripristinare i relativi servizi online.