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Lost in Google, la prima Web Serie interattiva firmata The Jackal – Intervista

The Jackal e Fanpage presentano Lost in Google, la prima web serie interattiva. Un esperimento inedito, originale e di grandissima qualità, una serie di cui -possiamo assicurarvelo- non perderete neppure un fotogramma.
A cura di Redazione Tech
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Si chiama Lost in Google il nuovo progetto dei napoletani The Jackal, web star acclamate e amatissime con in dote una base di fan che li segue con divertimento e partecipazione, aspettando con ansia i nuovi lavori ed essendo sempre pronta a commentare, complimentarsi, offrire contributi e -perché no?- anche criticare. Infatti, come loro stessi affermano nell'intervista che trovate qui sotto: "i commenti su internet tendono ad essere molto severi con chi produce video (cose tipo: "non siete più quelli di una volta!"), per cui possiamo dire di essere sempre stati molto "influenzati" da quello che la gente ci scriveva".

Molto tempo è passato da quando gli sciacalli hanno lanciato la prima videofollia sul web senza chiedersi né aspettarsi troppo, solo per gusto di divertirsi e stare a guardare l' "effetto che fa" ma, ormai, i Jackal possono essere considerati a tutti gli effetti dei giovani film maker, e d'indubbio talento per di più. Competenti, estrosi, mai scontati, capaci di emozionare fino alle lacrime e di produrre attacchi di incontenibile ilarità, i Jackal hanno pian piano costruito una fortissima identità di gruppo, uno stile riconoscibile e allo stesso tempo inimitabile, e ora hanno voglia di fare ancora un passo oltre: creare qualcosa che non occupi più lo spazio di un singolo evento, ma sia in grado di configurarsi come racconto vero e proprio, racconto seriale, ovvero: Lost in Google.

 Lost in Google è una web serie, ma una web serie come -in Italia- non se ne sono mai viste. Non è un racconto compiuto che si snoda sullo schermo mentre gli spettatori, passivi, assorbono ed elaborano delle informazioni. Stavolta i fan dei Jackal non sono chiamati soltanto a seguire, commentare, criticare… Sono chiamati ad agire in prima persona nella costruzione della storia che, da oggi in poi, vedremo prendere forma.

Se, finora, vi siete persi qualche passaggio, ecco una breve cronologia degli eventi che sarà utile affinché comprendiate come sono andate le cose e che cosa ci si aspetta dai fan.

  • Lo scorso giugno gli sciacalli lanciano una puntata zero del loro nuovo progetto: Lost in Google. L'episodio vede Simone Ruzzo venire risucchiato da Google per aver avuto l'ardire di cercare la parola "google" sull'omonimo motore di ricerca, generando una sorta di collasso sistemico che si materializza in un vortice capace di strapparlo alla realtà per trasportarlo in una non meglio specificata dimensione alternativa.

Per chi se lo fosse perso… Ecco il video dell'Episodio 0.

  • In seguito alla pubblicazione dell'Episodio 0 i Jackal cominciano a interagire con gli utenti tramite Facebook e Youtube chiedendo agli utenti di formulare ipotesi sul possibile sviluppo della storia narrata nell'episodio 0. Ma non cercano solo commenti, suggerimenti, suggestioni, cominciano anche a cercare attori e attrici all'interno del nutrito gruppo dei loro fan… Insomma: il coinvolgimento richiesto dai The Jackal ai supportes è totale.
  • A settembre viene pubblicato un video tutorial in cui compare Francesco Ebbasta -regista del gruppo. Ha un PC tra le mani e dentro c'è Simone Ruzzo, intrappolato in Google, che racconta agli utenti come sarà possibile "tirarlo fuori da lì", chiede aiuto e invita i fan a prendere parte al gioco.

Per chi se lo fosse perso… Ecco il video tutorial.

E ora?

Beh, adesso è arrivato il momento di cominciare sul serio l'esperimento e mandare online la prima puntata di Lost in Google. Una puntata costruita con i suggerimenti degli utenti con invenzioni tecnico-stilistiche davvero notevoli. Quello che posso dirvi senza alcuna ombra di dubbio è che la prima puntata è a dir poco straordinaria: è divertente, coerente, piena di chicche e con infinite possibilità di sviluppo.

Vi anticipo solo una cosa: c'è una guest star, un amico dei The Jackal, uno dei personaggi più amati del web.

Ve lo dico? Sì, certo che ve lo dico. Ma prima dovrete leggere l'intervista che abbiamo realizzato ai nostri sciacalli. Il nome della guest star di questo primo, esplosivo episodio di Lost in Google lo trovate in coda (e siate seri, non spiate!).

Intervista

Partiamo con una domanda semplice semplice: qual è la genesi dell’idea che sta alla base di Lost in Google?

Dunque, l'idea è nata più o meno così: uno di noi doveva andare ad un incontro con i partner di youtube nella sede di Google a Milano, e parlandone ci siamo immaginati che magari avrebbe parlato proprio con "Google" in persona… Da lì abbiamo iniziato a partorire idee sempre più assurde che ci hanno portato all'ideazione di Lost in Google

Tra le vostre più notevoli qualità mi viene da sottolineare, in particolar modo, la capacità di attrarre un pubblico vasto e sempre pronto ad applaudire e sottoscrivere le vostre sciacallate. Vi siete fatti un’idea sulle ragioni che vi hanno reso delle web star? Qual è la vostra forza, il vostro tratto distintivo?

Di sicuro la tendenza ad una qualità più "cinematografica" rispetto a quello che fanno gli altri youtubers. Esibirsi davanti alla videocamera e dire la propria per attirare l'attenzione della gente, nello stile dei v-logger più famosi, non fa per noi. Cerchiamo invece di curare di più il lato registico e tecnico per esprimere le nostre idee, e quando questa formula riesce a sposare un elemento di attualità, allora il virale è fatto!

Lost in Google, però, segna un passo molto deciso nel vostro stile. Dall’essere acclamati dai fan a chieder loro di partecipare in qualità di attori o autori delle puntante, ci passa in mezzo l’universo (e forse anche un paio di realtà parallele)… Perché avete virato su uno stile narrativo interattivo?

I commenti di youtube ci hanno sempre affascinato. Certe volte, più del video in sé sono proprio i commenti ad essere il vero spettacolo: un mix che va dalla genialità alla follia più assoluta. Inoltre, i commenti su Internet tendono ad essere molto severi con chi produce video (cose tipo: "non siete più quelli di una volta!"), per cui possiamo dire di essere sempre stati molto "influenzati" da quello che la gente ci scriveva… Ora però vogliamo rivoltarlo a nostro favore.

E ora provo a essere un po’ sciacalla anch’io e vi chiedo: che ci guadagna la gente ad aiutarvi?

Gli utenti che si distingueranno per la propria creatività saranno ringraziati all'interno della puntata! E potrebbero veder realizzate le proprie fantasie più folli nel video! Ti pare poco?

Avete calcolato i rischi dell’interattività? E se tutte le idee che vi arrivano dal “pubblico” fanno schifo voi che fate?

Abbiamo molta fiducia nel nostro pubblico e in questo esperimento! Stiamo dando voce allo stadio ultimo del web ugc, un’intera serie scritta dal pubblico. Non può fallire, non possono lasciare che Simone resti in eterno nel web! E poi l’episodio zero e il video tutorial ci hanno rassicurati. Ci sono arrivati consigli lunghi tre pagine. Altro che Lost in Google, c’era da scriverci un film..

Dopo questo fuoco di fila su Lost in Google direi di prenderci una pausa poetica. Raccontatemi il momento più bello e rappresentativo dell’esperienza The Jackal per ognuno di voi.. 

Alfredo – Per me un momento bello e rappresentativo è quando giriamo per strada e qualcuno ci chiede "ma state girando un film? su che canale va?"

Simone –  Un momento bello e rappresentativo e' la pubblicazione di un nuovo video. Vedere le reazioni degli utenti e soprattutto sapere che apprezzano cio' che hai realizzato. Con lost in google stiamo evidenziando ancora di più questa fase mettendo in primo piano i commenti e i giudizi del pubblico.

Francesco – Giocare a fare i film da piccoli e iniziare finalmente a sperare di poterlo fare anche da grandi.

Tornando a Lost in Google… Immagino che buona parte dei fan dei The Jackal abbia visto la serie che ha cambiato per sempre la scrittura e la struttura della serialità televisiva, ovvero “Lost”. Lasciando che a scrivere sia il pubblico, potreste andare a finire ovunque ma -prima o poi- dovrete pur chiudere il cerchio… Ditemi la verità… Ce lo avete già il finale? O almeno una traccia da seguire? Quanto pensate di intervenire ad “aggiustare” il materiale che vi arriverà?

Ovviamente solo l'atto di "scegliere" i commenti migliori significa già "indirizzare" la trama verso una certa direzione. Bisogna vedere il nostro rapporto con i commenti di Lost in Google come una specie di "dialogo", in cui li interpretiamo a modo nostro… capirete meglio guardando la prima puntata! Inoltre, possiamo dire che non corriamo più rischi di incompiutezza, siccome uno dei commenti lasciati al pilota ci ha suggerito un possibile finale che ci piace molto… quindi insomma, abbiamo già un punto di arrivo. Speriamo solo che i commenti successivi riescano ad indirizzare Simone verso quel finale!

E a proposito di Lost… Secondo voi qual è il vero punto di forza della serie e perché è riuscita a coinvolgere così profondamente il suo pubblico? In cosa -sebbene in piccolo- avete pensato che Lost in Google possa somigliarle?

Lost è riuscito a porre continuamente nuove domande senza mai dare risposte troppo esplicite per sei anni, e il modo in cui ha incollato la gente ai teleschermi dimostra sicuramente l'incredibile bravura degli autori. Però, molti sono rimasti scontenti proprio dal fatto di non avere avuto delle "vere" risposte.  Ecco, ci piace pensare che Lost in Google voglia essere un po' una parodia di queste serie fatti di misteri sempre più misteriosi…

Quali sono i pregi e difetti (professionali) che riconoscete l’uno a l’altro? E quali sono le caratteristiche essenziali per potersi definire un vero Jackal?

Tutti noi siamo belli e bravi. Per essere un vero The Jackal devi essere completamente pazzo e disinteressato ai beni materiali.

Dove vi vedete da qui a dieci anni? Quali sono le vostre ambizioni e come pensate di realizzarle?

Fra dieci anni ci piacerebbe essere al cinema a guardare un nostro film con gli occhialoni 5D mentre mangiamo pop corn. Naturalmente, per farlo dovranno aver inventato il cinema 5D, e noi dovremmo avere abbastanza soldi per comprare il pop corn. E dovremmo anche girare il film, intanto.

E come promesso ecco il nome della guest star del primo episodio di Lost in Google: Freaks. Nella persona di Claudio Di Biagio. BUON DIVERTIMENTO

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