Giovanni Luca Ciaffoni, lo sviluppatore italiano protagonista dell’ultimo keynote Apple [Intervista]
Nel crescente mondo delle app i vari market fanno a gara a suon di numeri, per dimostrare quanto vasta sia la community che li supporta. In mezzo ai miliardi di applicazioni già presenti per smartphone però, solo una piccolissima parte sono studiati e realizzati per venire incontro a persone disabili o che hanno difficoltà nell'utilizzarli, anche se l'attenzione per il social e sta sempre più prendendo piede tra gli sviluppatori. Ariadne GPS è sicuramente una delle app più interessanti, grazie alla quale i non vedenti hanno uno strumento in più per affrontare le difficoltà quotidiane, come quella di potersi muovere in totale autonomia. Questo software infatti unisce un comune servizio di geolocalizzazione con un sintetizzatore vocale, il tutto utilizzabile con un semplice tocco, in modo tale che in qualsiasi momento il disabile è in grado di conoscere la propria posizione e navigare in ciò che lo circonda per potersi orientare meglio. L'idea è semplice eppure è riuscita ad attirare l'attenzione dei vertici di Cupertino che hanno chiesto al suo realizzatore, Giovanni Luca Ciaffoni, di illustrarla nientemeno che all'ultima conferenza per gli sviluppatori di Apple (WWDC).
Abbiamo chiesto a Ciaffoni di raccontarci la sua straordinaria storia.
Com'è nata l'idea di sviluppare Ariadne GPS?
Volevo rendere accessibile la mappa ai non vedenti. Quando il non vedente, usando la sintesi vocale, tocca la mappa, quella ufficiale, non ha modo di ascoltare che la parola mappa, ma null'altro. Ho deciso che avrei fatto qualcosa per fornire qualche informazione in più, anche vocalmente, così ho realizzato una sorta di mappa tattile. Il non vedente passa il dito sullo schermo e ascolta i nomi delle strade, paesi, città che sono sotto il suo dito. Ho poi aggiunto anche i suoni per fiumi, laghi e mari, in modo che quando il dito passa su di un fiume si senta il rumore dell'acqua. In seguito poi, sono state aggiunte le altre funzioni relative alla mobilità.
Quali sono state le difficoltà nello sviluppare l'applicazione?
C'è stata qualche difficoltà strettamente tecnica nella gestione dei preferiti e delle distanze, ma non vado nel dettaglio. Sicuramente un altro aspetto che mi ha portato via un po' di tempo è stata la procedura per la vocalizzazione della mappa.
Parliamo dell'ultimo WWDC; in che modo sei stato contattato da Apple e cosa hai provato nell'essere invitato come ospite ad uno degli eventi tecnologici più importanti al mondo?
Circa un paio di mesi fa ho trovato una loro email in cui mi dicevano che avevano urgenza di parlarmi in merito all'app. Mi sono anche un po' agitato, pensando a qualche problema, poi il giorno dopo ci siamo sentiti telefonicamente e mi hanno spiegato che l'app e la storia che poteva esserci dietro li incuriosiva ed erano interessati ad approfondirla. Un paio di videoconferenze ed hanno deciso di venire a Bologna ad intervistarmi. Poi, adesso che il video era pronto, mi hanno detto che, se fossi venuto a San Francisco, mi avrebbero dato un pass ospite per assistere alla proiezione dal vivo. Fino al giorno del mio arrivo in California non sapevo che sarebbe stato proiettato al keynote, pensavo l'avrebbero mandato in una sessione sull'accessibilità, con un pubblico di qualche decina di sviluppatori.
E' stato chiaramente molto emozionante, essere lì e vedere quelle immagini, sapendo quanta gente le avrebbe viste, in quel momento e in seguito. Da brivido.
Nello specifico, perchè alla luce di tante applicazioni che sfruttano la geolocalizzazione e le mappe Cupertino ha dimostrato un particolare interesse per la tua creazione?
Penso per la storia che c'è dietro, per il fatto che è per non vedenti, per alcune testimonianze che io avevo riportato sul sito.
Quali evoluzioni sono in previsione per Ariadne GPS? Arriverà anche per Android?
Ci sono tante idee per Ariadne, alcune delle quali sono già pronte, insieme ad una rinnovata interfaccia grafica, molto più bella di quella attuale (che obiettivamente è brutta a vedersi). Avrei voluto mandare una versione sullo store prima dell'evento, ma non ce l'ho fatta. Riguardo ad una versione per Android, non la escludo. Purtroppo Android presenta ancora qualche limite in termini di accessibilità del sistema e non è molto diffuso tra i non vedenti. Vedremo.
La tua storia sembra quasi una leggenda metropolitana; non sei uno startupper, non sei un programmatore di fama internazionale ma la tua applicazione in qualche modo è riuscita ad emergere nello sterminato mondo di software per iPhone e iPad, fino ad arrivare all'Olimpo della tecnologia. Cosa ti senti di consigliare a chi è al lavoro per sviluppare applicazioni che puntano a rendere migliore la vita delle categorie meno fortunate?
Se devo dare un consiglio, penso che il più importante per chi sviluppa applicazioni in genere e non specifiche per disabili, sia quello di preoccuparsi anche dell'accessibilità ai disabili. Costa poco, amplia il mercato e, soprattutto può significare un passo importante verso l'autonomia per queste persone.
Dopo il caso Redmatica un altro italiano ora brilla sotto la luce di Apple. Come ti spieghi questo interesse recente di Cupertino verso il made in Italy?
Non saprei, non credo ci sia una ragione, nel mio caso almeno, non credo si tratti di interesse verso il made in Italy. La mia storia sarebbe potuta interessare indipendentemente dal fatto di essere italiano.