Lucia Annunziata parla per la prima volta dell’Huffington Post italiano
C'è molta attesa e curiosità sul lancio della versione italiana dell'Huffington Post, il giornale online fondato nel 2005 da Arianna Huffington, venduto nel 2011 ad AOL per oltre 300 milioni di dollari ed ora in procinto di sbarcare nel nostro paese dopo l'avvenuto lancio in Inghilterra, Francia e Spagna. Il toto-direttore che ha visto uscire vincitrice la giornalista e presentatrice tv Lucia Annunziata ha scatenato sul web qualche polemica dettata non tanto dalla sua ineccepibile professionalità e dal suo brillante curriculum, ma dal fatto che la Annunziata in questi anni si sia dimostrata poco avvezza a frequentare – almeno pubblicamente – il web (non si ha conoscenza di un suo profilo twitter o facebook) il che potrebbe diventare un problema vista la natura totalmente digitale dell'HuffPo.
Ora finalmente la Annunziata è uscita allo scoperto intervenendo pubblicamente, per la prima volta dalla sua nomina a direttrice dell'HuffPo, a Bologna, durante "Next: il futuro è tornato", la serie di incontri organizzata lo scorso weekend da Repubblica per parlare e riflettere sulla sfida dell'innovazione in Italia. In un brevissimo botta e risposta via Skype con Riccardo Luna, la giornalista ha affrontanto la sua discussa nomina a direttrice ribadendo più volte che intende abbracciare la novità e ricordando di non essere una novellina dell'informazione online, vista la sua esperienza una decina di anni fa a capo dell'agenzia stampa su Internet Ap.Biscom (l'agenzia nel 2003 venne rilevata al costo simbolico di 1 euro da Telecom Italia che si impegnò a ricapitalizzare la società di informazione coprendo i debiti accumulati del 2002). Alla domanda di Riccardo Luna su come sarà l’Huffington Post italiano la direttrice ha risposto chiarendo una volta e per tutte che il modello editoriale non si discosterà molto da quello americano anche se, tenuto conto delle ovvie impronte culturali che vanno applicate da nazione in nazione, il giornale avrà un focus incentrato sui contenuti prodotti dalla redazione:
Il blueprint è lo stesso di quello americano. Io credo che noi faremo un prodotto molto italiano. […] L’Huff Post americano, dopo aver sviluppato tutto quello che ha sviluppato – e sono felice di parlarne perché per me è la parte più seduttiva – credo che incontri quello italiano e quelli europei in un momento molto importante della sua vita che è quello di voler sviluppare molto più giornalismo proprio, prodotto da sé più di quanto abbia fatto fino a un anno fa. Questo è quello che dicono anche loro: il giornalismo tradizionale incontra il giornalismo nuovo, il giornalismo dei new media, il giornalismo dell’Huffington Post e credo che in questa congiuntura si ponga anche la mia età e l’Huffington Post italiano cioé di voler un po’ coniugare il mondo del nuovo e quello che vale di essere salvato del mondo del vecchio sempre che io riesca a portare qualcosa del mondo del vecchio da salvare.
In effetti la dichiarazione della Annunziata confermerebbe la strategia di lancio seguita dal colosso americano dell'informazione online negli altri paesi europei (Inghilterra, Francia e Spagna) dove tra l'altro dopo una buona partenza dettata dalla novità del momento c'è stato già un lieve calo del traffico. In particolar modo, come racconta Pier Luca Santoro, la versione inglese non sta facendo numeri straordinari e il 31% delle visite al sito, arriva dagli USA. Anche la versione francese, dopo una buona partenza, risulta avere già un trend negativo del traffico.
Il recentissimo lancio della versione spagnola potrebbe forse forse darci qualche spunto sulla struttura redazionale che guiderà la versione italiana: la Direttrice Montserrat Domínguez per ora lavora con soli 8 giornalisti professionisti, che saranno però affiancati da oltre 130 blogger, anche se al momento sono solo 4. Dobbiamo quindi aspettarci anche qui in Italia una partenza blanda, con una redazione snella e una fidata schiera di blogger pronti a riempire di contenuti la homepage del giornale?