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Malware: l’Italia è il paese più infettato d’Europa, Conficker e Hummingbad i più diffusi

L’Italia continua a mantenere un primato non certo felice, ossia quello di essere il paese più infettato d’Europa dai malware. È quello che emerge dal nuovo report di Check Point, il Threat Index, la classifica dei virus più minacciosi nei primi sei mesi dell’anno.
A cura di Francesco Russo
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L'Italia continua a mantenere un primato non certo felice, ossia quello di essere il paese più infettato d'Europa dai malware. È quello che emerge dal nuovo report di Check Point, il Threat Index, la classifica dei virus più minacciosi nei primi sei mesi dell'anno. In Europa le minacce da virus sono aumentate del 60 percento nella prima metà del'anno e spesso sono minacce conosciute come Conficker e Hummingbad, ma sono in aumento anche le minacce bancarie come il trojan Zeus che arriva dagli Stati Uniti.

Check Point, azienda specializzata in cybersecurity, ha rilevato 2.420 varianti di malware uniche attive, che hanno attaccato le reti aziendali con un aumento del 61 percento rispetto a gennaio 2016, e del 21 percento se si considerano le stime di aprile. La continua crescita delle varianti attive di malware mette al centro, ancora una volta, l’entità della sfida che le reti aziendali affrontano e la portata della battaglia dei team di cybersecurity, con il ruolo principale di prevenire gli attacchi alle informazioni più critiche delle aziende.

Tra i malware più diffusi in questi primi sei mesi dell'anno, Check Point rileva essere stato Conficker, il worm che si diffonde attraverso le piattaforme Windows. Può essere trasmesso anche via USB, tramite violazione delle credenziali di sistema nel caso in cui la password di amministratore locale sia banale oppure nulla, o tramite condivisioni di rete con permessi di scrittura. Uno dei sintomi che si presentano in seguito ad un attacco di Conficker è quello della disattivazione di Windows Defender, il software antivirus installato sui sistemi Windows. L'altro virus più diffuso è il malware mobile HummingBad.

L'azienda californiana ha rivelato che nel mondo sono ben 85 milioni i dispositivi infettati da Hummingbad, con un guadagno stimato in 300 mila dollari al mese grazie a pubblicità fraudolente per i cybercriminali, dimostrando così l’attenzione sempre maggiore degli hacker verso i dispositivi mobili. Da questo punto di vista è necessario prestare la massima attenzione.

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