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Manda l’iPhone in assistenza e le sue foto intime finiscono online: Apple la risarcisce

Pochi giorni aver inviato il telefono a far riparare, la donna ha scoperto che i tecnici che si sono occupati del caso avevano pubblicato dal suo profilo Facebook delle foto intime che avevano trovato nella memoria del dispositivo. Le responsabilità sono state individuate nell’azienda che ha fornito il servizio.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Per Apple il tema della privacy è diventato via via sempre più centrale nell'offerta dei suoi prodotti e servizi – tanto che i suoi dirigenti hanno più volte definito la riservatezza dei dati personali come un diritto umano fondamentale. Fino a qualche anno fa però il gruppo aveva ancora problemi al riguardo: lo dimostra il caso di una donna che si è fatta risarcire per svariati milioni di dollari dalla casa di Cupertino, dopo che due impiegati addetti alla riparazione del suo iPhone hanno invece diffuso online le sue foto intime conservate nel gadget.

Le foto pubblicate

La notizia del risarcimento è emersa online in queste ore intercettata dal The Telegraph, anche se la vicenda risale al 2016. A quei tempi la donna aveva inviato il suo telefono in assistenza per un guasto, ma pochi giorni dopo ha scoperto che i tecnici che si sono occupati del caso avevano pubblicato dal suo profilo Facebook delle foto intime che avevano trovato nella memoria del dispositivo. Gli avvocati della donna hanno minacciato una querela per violazione della privacy e danni emotivi e il caso si è risolto con un risarcimento definito dalla testata semplicemente come "multi-milionario".

Le responsabilità del fornitore

A sborsare il denaro è stata la casa di Cupertino, che però si è successivamente rivalsa sui veri colpevoli, ovvero l'azienda cinese Pegatron. Da anni fornitore ufficiale di Apple, il gruppo si occupa anche della riparazione dei suoi dispositivi ed è di fatto il datore di lavoro dei due impiegati che hanno avuto accesso al telefono della cliente. Riconosciute le dovute responsabilità in seguito a un'indagine interna, i due sono stati licenziati e Pegatron ha girato alla casa di Cupertino l'importo dovuto per coprire il risarcimento.

La risposta di Apple

Nel corrispondere la somma alla cliente Apple aveva chiesto riservatezza sulla vicenda, motivo per cui non se ne è parlato per anni. Il motivo per cui i fatti sono ora riemersi è che Pegatron a sua volta ha avviato un procedimento nei confronti della sua compagnia di assicurazione, durante il quale Apple figurava – senza nome – come cliente del gruppo cinese. L'azienda ha confermato a The Telegraph la ricostruzione dei fatti, aggiungendo che dal 2016 le sue politiche sulla privacy sono state rinforzate sia all'interno dei dispositivi, sia nei confronti delle aziende terze che si trovano la responsabilità di gestire i dati degli utenti.

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